(di Mathias Paoletti) | “Le nuove banconote da 50 franchi – scrive Franco Zantonelli su ‘Repubblica.it’ del 12 luglio – pur fabbricate con i più moderni metodi anti-contraffazione, rischiano di aprire verdi praterie ai trafficanti di valuta. Verdi perché, oltre a essere questo il colore dei biglietti di banca svizzeri, è il medesimo degli shekel di identico taglio, anch’essi da poco immessi in circolazione, in Israele. Oltretutto sia i 50 franchi che i 50 shekels vengono stampati a Zurigo, da Orell Füssli, ritenuto il migliore, nel suo campo, almeno in Europa. Una sorta di boutique delle banconote cui di recente la Germania, quando era molto più in voga parlare della fine dell’euro, pare abbia affidato un progetto di studio del nuovo marco”.
Lo stabilimento poligrafico Orell Füssli è attivo dal XVI secolo e da decenni è utilizzato da molte autorità emittenti di tutto il mondo per la stampa di carte valori, documenti di identità, supporti speciali. “I nuovi biglietti da 50 franchi sono talmente sicuri per cui la loro riproduzione non è assolutamente redditizia” ha dichiarato al quotidiano “La Tribune de Genève” il numismatico Olivier Chaponnière spiegnado che, in sostanza, per avere 50 franchi falsi in grado di passare per gli originali, quella cifra si finisce per spenderla, soprattutto per la qualità dell’inchiostro impiegato da Orell Füssli. Insomma, è più semplice spacciare 50 shekel emessi dal 2014 per i nuovi 50 franchi – introdotti nel 2016 – sfruttando le similitudini tra i due biglietti, non solo per i toni di colore usati ma anche il mix di carta e polimeri. In quel caso ci sarebbe davvero un guadagno, visto che 50 shekel valgono circa 13 franchi.
Per il momento, il fenomeno dello spaccio di biglietti israeliani al posto di quelli svizzeri risulta, in ogni caso, molto circoscritto (gli svizzeri, si sa, sono in media molto attenti e buoni osservatori). Sta di fatto che non si tratta, in un appena di vita, della prima bufera che si abbatte sulla nuova banconota. Come riportato da “Ticinonline” nell’aprile 2016, infatti, fin dall’inizio il biglietto aveva rivelato difetti non secondari, poi messi a punto. Dall’articolo (accedi qui al testo completo, con relativo video) leggiamo: “La nuova banconota da 50 franchi sta facendo parlare tutta la Svizzera. E non solo per la grafica discutibile. In molti infatti seguendo l’esempio del Blick, hanno testato la resistenza della banconota ai graffi e all’usura. Il risultato è sorprendente. Grattando leggermente con l’unghia sulle scritte ‘Cinquanta Franchi’ e ‘Cinquante Franc’, queste si cancellano. La resistenza della carta è così stata messa in discussione dopo appena una settimana dalla loro messa in circolazione. Inoltre, piegandola sulla lunghezza infatti, la copertura di plastica si rompe”.
Ed ecco il video pubblicato dalla Banca Nazionale Svizzera per presentare, a suo tempo, il nuovo biglietto da 50 franchi e le sue caratteristiche grafiche e di sicurezza.