(di Antonio Castellani) | La ventilata uscita della Grecia dall’euro, con possibile ritorno alla dracma, nelle scorse settimane ha messo sul chi vive varie aziende specializzate nel settore della stampa di cartamoneta risvegliando anche la curiosità della stampa internazionale sul tema. Così “The Telegraph” lo scorso 30 giugno, in un’inchiesta a firma di Isabelle Fraser (leggi qui l’articolo completo) si è chiesto: “Cosa fare nel caso di un cambio (rapido) di moneta?”. Dando per scontato che, dietro le quinte, qualcuno ad Atene lavora attivamente – o ha lavorato – ad un progetto concreto di ritorno alla dracma, l’autrice ha chiesto informazioni al colosso del settore De La Rue che, si apprende, a cavallo tra il 2003 e il 2004 ha impiegato appena 10 settimane – una volta ricevuto l’ordine – per consegnare il nuovo contingente di cartamoneta irachena post Saddam. In ogni caso, il processo che partendo dal design iniziale vede la definizione delle caratteristiche esatte dei biglietti e delle dotazioni di sicurezza, quindi la stampa e la consegna, infine la distribuzione capillare sul mercato non è cosa da poco e ,dal punto di vista pratico, un’eventuale “Grexit” comporterebbe, per lo meno, l’emissione rapida e l’uso temporaneo di buoni provvisori per l’effettuazione dei pagamenti nella nuova valuta. Diverso, ma altrettanto complesso, il discorso relativo alla monetazione metallica.
Angela Merkel, novella ninfa, sulle 50 dracme satiriche pubblicate di recente in Internet (source: drachma.gr)E per la serie “risate a denti stretti” vi consigliamo di dare un’occhiata al sito “Drachma. The official 2015 edition dracma” messo in linea da poco tempo a questo indirizzo. Una pagina sulla quale le vecchie banconote in dracme sono state sapientemente elaborate in digitale sostituendo i ritratti originali con quelli di Angela Merkel, dello “spietato” ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble, di Christine Lagarde (capo del Fondo Monetario Internazionale) e del presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. Banconote di fantasia e satiriche le quali, se di certo non andranno mai in produzione, rendono bene l’idea di quanto la Grecia sia stata lacerata dalla crisi e di come l’opinione pubblica sia stata e sia ancora divisa sull’accordo di salvataggio appena siglato dal premier ellenico Tsipras con le autorità comunitarie e l’Fmi.
Il ministro delle Finanze tedesco sul biglietto da 100 dracme “di fantasia” (source: drachma.gr)