(di Roberto Ganganelli) | Ciò che oggi non ci sorprende più, dieci anni fa era quasi impensabile. Nel 2004, infatti, la compagni Coin Invest Trust emise la prima moneta della sua serie Tiffany Art nella quale, per la prima volta, un inserto in vetro venne incastonato in un classico tondello metallico nel quale era stata praticata una finestrella sagomata. Un progetto dalle sfide tecniche enormi e complesse, una sorta di utopia realizzata, tuttavia, con successo come testimoniano i numerosi premi internazionali vinti dalle monete della serie (ben cinque, sulle undici finora emesse), ad iniziare dal prestigioso Coty fino ad arrivare ai nostrani Premi Internazionali Vicenza Numismatica.
Prescindendo dalle opinioni dei puristi e dai gusti personali di ciascun collezionista, è interessante ripercorrere la storia della serie Tiffany Art. Tutto inizia infatti da un dipendente di Cit e dal suo interesse per il vetro (il vetro Tiffany, per essere più precisi). Thomas Ryser era affascinato dal successo dell’artista Louis Comfort Tiffany (1848-1933), esponente di spicco dell’Art Nouveau. Nel 1870, Tiffany era infatti riuscito a creare un vetro semiopaco, che, con l’aggiunta di alcune sostanze, poteva anche essere modificato per produrre effetti metallici. Con esso, realizzò vetrate e lampade che lo resero famoso in tutto il mondo e che raggiungono prezzi incredibilmente elevati ancora oggi, senza contare le innumerevoli imitazioni che ne vengono realizzate un po’ dappertutto. Thomas Ryser, partendo dall’idea di Tiffany, propose dunque a Cit di fare lo stesso con le monete. Coin Invest Trust contattò allora la zecca privata bavarese B.H. Mayer che, dopo numerose sperimentazioni e tentativi falliti, riuscì nello scopo di realizzare la prima moneta con inserto in vetro colorato.
Dettagli del punzone: si noti la raffinatezza d’incisione dei dettagli architettonici (source: Coin Invest Trust)