Teche GdN: 1921, NASCE IL DOLLARO DELLA PACE 

(di Simone Ricci | dal “GdN” n. 26 di marzo 2014, pp. 50-54) | Il 23 aprile 1918 il Congresso statunitense approvò il “Pittman Act”, una legge che autorizzava rifusione di 350 milioni di dollari tipo Morgan, le monete in argento coniate dal 1878 al 1904. Le monete effettivamente rifuse furono 270.232.722, ovvero il 47% di quelle coniate fino ad allora. L’argento di 259.121.554 dollari fu poi venduto alla Gran Bretagna al prezzo di un dollaro per ogni oncia, più il valore del rame contenuto nelle monete e il costo di trasporto.

Tuttavia, dopo appena tre anni, negli Stati Uniti ci si rese conto che, in seguito alla rifusione, le monete in argento ancora esistenti non erano più sufficienti a coprire il valore dei biglietti cartacei. Così nel 1921 si decise di coniare nuovi dollari Morgan, ma dopo poco tempo parte dell’opinione pubblica chiese di avere dollari con nuovi soggetti, per commemorare la vittoria nella I Guerra mondiale e la pace che ne era seguita. Il primo a lanciare l’idea fu Frank Duffield, in un articolo pubblicato nel novembre 1918 sulla rivista “The Numismatist”. Duffield scrisse: “Una moneta per la vittoria dovrà essere emessa, in quantità tale che non diventi mai rara e possa circolare al valore facciale. La coniazione delle altre monete dovrebbe essere sospesa per un anno, così da permettere la produzione del maggior numero possibile di pezzi. Lasciate che sia emessa una moneta per la vittoria!”.

L’idea fu poi rilanciata nell’agosto 1920 dal commerciante numismatico Farran Zerbe, con un articolo intitolato “Commemorate the peace with a coin for circulation”. Zerbe dichiarò che vi erano tutte le condizioni perché la moneta dedicata alla pace fosse proprio il dollaro d’argento, per poi concludere: “La moneta dovrà essere distribuita a tutti al valore facciale, e dovrà illustrare l’impegno dell’America per la pace e la forza morale della democrazia. […] Abbiamo dato i nostri dollari d’argento per aiutare a vincere la guerra e li rinnoveremo per commemorare la vittoria e la pace”.

Un esemplare di Peace dollar del 1934

Infine la proposta di Zerbe, appoggiata American numismatic association, arrivò al Congresso dove fu istituita un’apposita Commissione per decidere il da farsi; era presieduta da Warren G. Harding, che di lì a poco divenne il 29° presidente degli Stati Uniti (proprio quest’anno gli verrà dedicata una moneta da un dollaro, appartenente alla serie dei “dollari presidenziali”). Il 26 luglio 1921 fu indetto un concorso per scegliere il disegno dell’eventuale nuova moneta. La competizione era aperta solo ad otto artisti appositamente invitati a parteciparvi, tra i quali figuravano Hermon MacNeil, Victor D. Brenner e Adolph Weinman, che già avevano disegnato monete per il governo; al vincitore sarebbe spettato un premio di 1.500 dollari, a tutti gli altri solo 100.

Le uniche direttive date agli artisti furono di raffigurare al dritto la testa della Libertà “nel modo più bello e pieno di carattere possibile”; invece al rovescio doveva essere ritratta un’aquila, come previsto nel Coinage Act del 1792. Era obbligatorio includere il valore, il nome del paese, la parola LIBERTY e i motti E PLURIBUS UNUM e IN GOD WE TRUST; tutto il resto era lasciato alla discrezione degli artisti, che dovevano però ricordare che il dollaro doveva essere “decisamente americano nello spirito” e rappresentare la pace o la limitazione degli armamenti.

De Francisci (a sinistra) e il direttore della zecca Raymond T. Baker (a destra) analizzano un modello del nuovo Peace dollar

Il 13 dicembre 1921 la Commissione si riunì per scegliere il disegno vincente: la scelta cadde su uno dei due progetti realizzati dall’italiano Antonio de Francisci. Egli era nato a Palermo il 13 luglio 1887 ed era emigrato negli Stati Uniti nel 1905; per realizzare il ritratto della Libertà, l’incisore usò come modella sua moglie Maria Teresa Cafarelli, nata in Campania. De Francisci era il più giovane dei concorrenti e l’unica moneta che aveva disegnato fino a quel momento era il mezzo dollaro emesso nel 1920 per commemorare il 100° anniversario della creazione dello Stato del Maine.

De Francisci dichiarò che il disegno del suo Peace dollar aveva l’obiettivo di “rappresentare lo spirito del paese, la sua vivacità intellettuale, il suo vigore e la sua vitalità”. Al dritto vi era un’aquila dalla testa bianca, contornata dalle legende UNITED STATES OF AMERICA ed E PLURIBUS UNUM (in alto) e ONE DOLLAR (ai lati); in esergo PEACE. Invece al rovescio era raffigurata la testa diademata e laureata della Libertà, contornata dalla legenda LIBERTY (in alto) e IN GOD WE TRUST (ai lati); in esergo il millesimo. 

Maria Teresa Cafarelli, moglie dell’incisore e musa ispiratrice della Lady Liberty effigiata sulla moneta

Al Congresso l’opposizione alla nuova moneta fu molto forte, ma non servì l’approvazione dell’assemblea: il 20 dicembre 1921 fu il segretario di Stato al Tesoro Andrew Mellon ad approvare in via definitiva i nuovi disegni. Il disegno di De Francisci scatenò subito molte polemiche. Ad esempio, alcuni criticarono il ritratto della Libertà, che appare con la bocca semiaperta: questo diede origine a considerazioni poco cortesi sulle qualità morali della signora Cafarelli, moglie dell’incisore. Ma la polemica più dirompente, che avrebbe portato alla modifica del disegno originale, fu un’altra: inizialmente era previsto che ai piedi dell’aquila ci fosse una spada spezzata, ma l’opinione pubblica vide in essa un simbolo di sconfitta. Esemplare è l’editoriale pubblicato dal “New York Herald” il 21 dicembre: il disegno fu criticato perché “una spada spezzata può avere solo significati sgradevoli”, in quanto rappresenta la sconfitta del suo proprietario, la sua caduta in disgrazia, l’impossibilità a mantenere fedeltà ai giuramenti; secondo l’editorialista sarebbe stato meglio inserire una spada integra e riposta nel suo fodero, segno di clemenza e di pace. Contemporaneamente la zecca, il Tesoro e la commissione ricevettero molte lettere di protesta.

De Francisci difese il suo disegno sostenendo che non era possibile interpretare la spada spezzata come un simbolo di sconfitta, perché era associata al ramoscello d’ulivo. Nonostante queste argomentazioni, il 24 dicembre fu decretata la rimozione della spada dal disegno definitivo. Già nel giorno precedente essa era stata rimossa dai modelli in gesso; la delicata modifica fu effettuata nella zecca di Philadelphia dall’incisore capo Morgan, alla presenza di De Francisci. La rimozione della spada comportò la necessità di allungare il ramoscello d’ulivo e di apportare altri aggiustamenti minori.

Mezzo dollaro 1920 per il centenario dello Stato del Maine, l’unica moneta realizzata da De Francisci prima del Peace dollar

Il primo Peace dollar fu coniato a Philadelphia il 28 dicembre 1921 alle 8.30 del mattino. Come il suo predecessore, anche questa tipologia di dollaro era costituita da argento per 900 millesimi e da rame per i restanti 100, pesava g 26,73 ed aveva un diametro di mm 38,10; lo spessore era di mm 2,40 e il contorno rigato. Il primo esemplare prodotto fu consegnato al presidente Harding il 3 gennaio 1922, giorno in cui la nuova moneta entrò in circolazione, anche se non fu rinvenuto durante l’inventario dei beni presidenziali effettuato nel 1923, dopo la morte dello stesso Harding.

In ogni caso, furono prodotte 1.006.473 monete datate 1921, tutte coniate a Philadelphia; è difficile credere che questa grande quantità sia stata prodotta in soli quattro giorni ed è lecito ipotizzare che i conii recanti la data 1921 siano stati usati anche nelle prime settimane del 1922. Nel 1921 furono prodotti anche ventinove esemplari di prova. De Francisci si fece inviare cinquanta esemplari del suo Peace dollar, ma non ne tenne alcuno per sé: quando partecipò al concorso scommise con diverse persone sulla sua mancata vittoria e usò le nuove monete per pagare le scommesse perse.

L’edificio della zecca di Denver, dove furono coniati Peace dollar dal 1922 al 1934. Fu l’unica zecca a produrre i dollari del 1964

Non appena iniziò la coniazione fu riscontrato un problema: i rilievi del disegno erano molto alti e per imprimerli bene sul tondello occorreva esercitare troppa pressione, quindi i conii si usuravano presto e tendevano a rompersi. Il 10 gennaio 1922 la zecca di Philadelphia sospese quindi la produzione, mentre a quelle di Denver e San Francisco (che avevano già ricevuto i conii) fu ordinato di non avviare la coniazione. Dopo alcuni tentativi infruttuosi, si riuscì a rimediare abbassando i rilievi anche se questo comportò una perdita di dettagli sulle monete prodotte con i nuovi conii. Un migliaio di esemplari con rilievi bassi furono coniati a mo’ di prova dal 6 al 13 febbraio a San Francisco; la produzione in serie iniziò il 13 febbraio a San Francisco, il 21 a Denver e il 23 a Philadelphia. I circa 35.401 esemplari con rilievi alti datati 1922 sono stati quasi tutti rifusi; i pochi sopravvissuti sono oggi molto rari.

Il Peace dollar circolò soprattutto negli Stati dell’ovest, dove si preferiva la moneta sonante a quella cartacea. La produzione di questa tipologia continuò fino al 1928, quando fu ripristinata la quantità di monete necessaria alla copertura dei biglietti cartacei. Da segnalare che le monete datate 1926 presentano la parola GOD più spessa rispetto a quelle di altre date.

La coniazione riprese nel 1934 e terminò l’anno successivo; in due anni furono prodotti oltre sette milioni di esemplari. Queste nuove emissioni sono il risultato dell’acquisto di argento deciso dal Congresso per sostenere le aziende minerarie statunitensi, trovatesi in forte difficoltà perché il prezzo del metallo che estraevano era arrivato ai minimi storici: da 1,02 dollari l’oncia del 1920 ai 24 centesimi del dicembre 1932. Sotto la pressione delle lobby minerarie, il 21 dicembre 1933 il presidente Roosevelt emise un decreto esecutivo che impegnò il governo a comprare tutta la produzione nazionale d’argento al prezzo di 64 centesimi l’oncia, mentre il valore di mercato era di 41 centesimi.

Medaglione in gesso con ritratto di Frank Gasparro, incisore dei conii del dollaro con data 1964

Si prevedeva di coniare dollari d’argento anche nel 1936, ma essi avevano poca richiesta e quindi si rinunciò a produrne ulteriormente. I conii vennero distrutti nel gennaio 1937. Per quanto riguarda il segno di zecca, le monete coniate a Philadelphia non presentano alcun simbolo identificativo, mentre quelle di Denver presentano una D e quelle di San Francisco una S. L’eventuale segno di zecca si trova al dritto, nello spazio compreso tra la O di ONE e la punta della coda dell’aquila.

Infine nel 1965 furono coniati più 316.076 Peace dollar datati 1964, ma l’intero quantitativo venne rifuso. In quel periodo l’aumento del prezzo dell’argento aveva fatto sparire, infatti, le monete dalla circolazione, in quanto il loro valore nominale era ormai inferiore a quello del metallo che contenevano. L’idea di produrre nuove monete fu suggerita il 28 febbraio 1963 dalla direttrice della zecca Eva Adams che, nonostante prevedesse difficoltà nel processo di produzione, dichiarò: “La crescente popolarità dei dollari d’argento, insieme al fatto che le scorte attuali sono state immesse nella circolazione, pone il problema di una nuova produzione nel prossimo futuro”.

Il 29 aprile 1963, tuttavia, il segretario del Tesoro Douglas Dillon dichiarò: “Non tutti i dollari d’argento sono stati immessi in circolazione. Abbiamo ancora una riserva di circa 81 milioni, che saranno distribuiti se necessario. Se e quando si riveleranno insufficienti, si procederà a una nuova coniazione”. Questa affermazione costituì di fatto l’assenso del governo alla nuova emissione; essa, che doveva ammontare a 45 milioni di dollari, subì una battuta d’arresto con l’uccisione del presidente Kennedy (che di lì a poco fu celebrato sui mezzi dollari in argento) ma poi fu approvata dal Congresso il 3 agosto 1964. Nella stessa data furono stanziati 600.000 dollari per le spese di produzione. L’emissione dei nuovi dollari d’argento fu richiesta soprattutto dai rappresentanti degli Stati minerari dell’ovest, capeggiati dal senatore democratico del Montana Mike Mansfield. Questi politici chiesero al Tesoro di emettere la nuova moneta da un dollaro, concedendo in cambio il loro appoggio per eliminare l’argento dalle monete di taglio più piccolo (dime, quarti e mezzi dollari), cosa che poi avvenne dal 1965. Altri politici chiesero che la quantità d’argento contenuta nei dollari venisse ridotta, ma la proposta fu bocciata perché avrebbe spinto i cittadini a tesaurizzare le vecchie monete con titolo superiore.

Medaglione in bronzo con ritratto di Eva Adams, direttrice della zecca. Si occupò della produzione dei dollari 1964

In ogni caso Frank Gasparro, assistente incisore della zecca di Philadelphia, fu incaricato di produrre i materiali creatori del nuovo Peace dollar, visto che i vecchi erano stati distrutti; i dieci nuovi conii furono pronti entro il 19 ottobre. La scelta era caduta su questa tipologia sia per non perdere tempo e soldi nella preparazione di nuovi modelli, sia perché il Peace dollar non era mai stata molto popolare: i collezionisti non ne avrebbero fatto incetta e le monete avrebbero circolato. Quindi si scelse di trasgredire la legge, secondo cui il disegno di una moneta non poteva essere utilizzato oltre i venticinque anni dalla prima emissione. La proposta avanzata dal segretario al Tesoro Robert Wallace di coniare non i Peace ma i Morgan dollar non fu accolta.

Nei primi mesi del 1965 il segretario del Tesoro Douglas Dillon scrisse al presidente Lyndon Johnson per esprimergli la sua contrarietà alla nuova emissione; pur non osteggiandone l’emisisone, Dillon sostenne che i dollari d’argento non avrebbero circolato perché sarebbero stati subito tesaurizzati. Egli scrisse: “La scarsità di moneta purtroppo persiste e noi difficilmente potremmo giustificare il taglio della produzione dei necessari dime, quarti, e mezzi dollari, per coniare dollari che non entrerebbero in circolazione, se non in minima parte. In questa situazione io credo che se il senatore Mansfield insiste per la coniazione dei dollari, noi dovremmo coniarli, i fondi sono stati stanziati per questo. Ma credo anche che se lo facessimo esporremmo lui e l’Amministrazione a pesanti critiche. Prima di tutto, lui e noi verremmo rimproverati per aver coniato dollari non necessari, mentre invece c’è un reale bisogno di monete di altro taglio. In secondo luogo, se anche questi dollari fossero messi in circolazione negli stati dell’Ovest, non vi rimarrebbero a lungo: la domanda per la circolazione sarebbe molto bassa ed in gran parte essi finirebbero per essere acquistati e messi via da collezionisti o altri. Nei sei mesi precedenti il 25 marzo 1964, il Tesoro ha rilasciato 45 milioni di vecchi dollari ed essi sono, semplicemente, scomparsi. Il risultato sarebbe che avremmo sprecato un’enorme quantità di argento, che potrebbe essere meglio utilizzata per la produzione di altri nominali, necessari alla circolazione”.

La produzione del Peace dollar 1964 avvenne nella sola zecca di Denver; a questo proposito Eva Adams scrisse a Robert Wallace, assistente del segretario al Tesoro: “Si è stabilito di produrre i dollari d’argento soltanto nella zecca di Denver. La zecca si trova in quella parte del paese dove i dollari sono attualmente usati per la circolazione, inoltre il fatto che a coniarli sarà una sola zecca ridurrà la domanda da parte dei collezionisti. Questa soluzione ci eviterà anche di dover includere i dollari sia nelle confezioni proof, coniate solo a Philadelphia, sia in quelle fior di conio, che contengono monete di entrambe le zecche”.

Peace dollar del 1964 prodotto da una zecca privata modificando una moneta originale ma di altra data

La prima moneta fu coniata il 12 maggio 1965 dall’addetto alle presse Tom Tani. Tre giorni dopo l’emissione fu resa pubblica e subito i commercianti numismatici offrirono 7,50 dollari per ogni moneta, perché prevedevano che essa non avrebbe mai circolato. Le monete, tuttavia, non furono nemmeno emesse. Infatti la scelta di produrre dollari d’argento suscitò un vespaio di polemiche da parte di molti oppositori, capeggiati dal deputato del Massachusetts Silvio O. Conte: molti la giudicarono inutile, altri sostennero che si trattava di un regalo ai produttori d’argento, uno spreco di risorse che avrebbero dovuto invece essere destinate a combattere la mancanza di spiccioli verificatasi tra il 1963 e il 1964. Il 24 maggio la produzione venne interrotta ed Eva Adams cercò di placare gli animi sostenendo che i 316.076 esemplari coniati fino a quel momento erano solo delle prove non destinate alla circolazione; di lì a poco tutti gli esemplari vennero rifusi dalla zecca di Denver. Per evitare il ripetersi di una situazione simile il Congresso approvò il Coinage Act del 1965, con cui vietò qualsiasi emissione di dollari d’argento fino al 1970.

Oggi del Peace dollar 1964 non dovrebbe esistere alcun esemplare, anche se si sospetta che alcune monete siano state regalate ad importanti personalità e trattenute dal personale della zecca. Di certo esistono versioni non ufficiali, ottenute da officine di coniazione private che hanno modificato la data dei dollari battuti negli anni Venti e Trenta.

 

I PEACE DOLLAR: DATE, ZECCHE, CONTINGENTI

ANNO PHILADELPHIA DENVER SAN FRANCISCO
1921 1.006.473 0 0
1922 51.737.000 15.063.000 17.475.000
1923 30.800.000 6.811.000 19.020.000
1924 11.811.000 0 1.728.000
1925 10.198.000 0 1.610.000
1926 1.939.000 2.348.700 6.980.000
1927 848.000 1.268.900 866.000
1928 360.649 0 1.632.000
1934 954.057 1.569.500 1.011.000
1935 1.576.000 0 1.964.000
TOTALE 111.230.179 27.061.100 52.286.000