(di Roberto Ganganelli) | Questo celebre verso dell’Inno di Mameli composto in epoca risorgimentale e che sarà adottato nel 1946 dalla Repubblica Italiana come inno nazionale ben introduce uno dei simboli più interessanti, ma anche meno frequenti, presenti sulle monete di Vittorio Emanuele III. Si tratta di una soggetto derivato dalla cultura classica, la Vittoria o Vittoriola alata che, sebbene minuscola, compare in special modo sulle coniazioni più importanti della serie Impero, le 100 lire in oro del 1936, del 1937 e su quelle, di grande rarità, del 1940 (in mano al Littore), come pure sulle 20 e le 10 lire in argento del 1936 (sollevata dall’Italia, rispettivamente seduta su una quadriga e in piedi sulla prua di una nave). In precedenza, la Vittoria era apparsa solo in mano al plastico fante vittorioso modellato da Aurelio Mistruzzi per il rovescio delle 100 lire Vetta d’Italia del 1925, celebrative del quarto di secolo sul torno di Vittorio Emanuele III.
Le 100 lire Impero del 1936-XIV (Au 900/.., mm 23,5, g 8,80; source: McSearch) Anche sulle monete da 20 e 10 lire Impero si intravvede una Vittoriola (Ag 800/.., mm 35,5, g 20,0 e Ag 835/.., mm 27,0, g 10,0; suorce: McSearch)Già identificata nella Grecia classica con Nike, la Vittoria è raffigurata come una giovane donna alata. A Roma aveva un tempio sul Palatino e il suo culto crebbe verso la fine della Repubblica, tanto che la Victoria Augusti fu durante l’Impero la divinità titolare di tutti gli imperatori che la fecero effigiare su numerosi tipi monetali. Solo nel 382 l’imperatore Graziano, di religione cristiana, fece togliere l’altare della Vittoria dal Senato. Quella che, invece, in alcuni testi di numismatica italiana è indicata come una “Vittoria librata” e che appare sui 20 centesimi in nichelio del 1908-1922 è, in realtà, una personificazione della Libertà modellata, con grande eleganza, da Leonardo Bistolfi.
La splendida moneta da 100 lire Vetta d’Italia (Au 900/.., mm 35,0, gr 32,25; source: McSearch) Le Vittorie monetate di Vittorio Emanuele III a confronto