La carta fondante il rinnovamento liturgico della Chiesa è il soggetto di un cento euro d’oro in uscita l’1 giugno.
E le monete d’oro si affacciano nel programma 2018 del Vaticano. Fra i tre esemplari che il Vaticano emette l’1 giugno – uno per l’Anno europeo del patrimonio culturale, uno per il battesimo – c’è anche un cento euro d’oro dedicato al Sacrosanctum Concilium. Si tratta della prima tappa di un ciclo quadriennale dedicato alle costituzioni apostoliche del Concilio vaticano II.
La moneta, che è messa in vendita alla fonte a 1.750 euro e ha corso legale solo all’interno dello Stato della Città del Vaticano, è stata realizzata in 799 esemplari in versione proof, su progetto dell’artista Chiara Principe. Raffigura una allegoria della liturgia, «fonte da cui deriva tutta la potenza della Chiesa», spiega il bollettino illustrativo della coniazione. «La piccola fonte rappresenta quindi la liturgia, rinnovata, che salta e scorre tra le rocce e sotto le zampe dell’Agnus Dei», che nell’interpretazione iconografica rappresenta Cristo e la Chiesa». «La liturgia è fonte di energia e la nutrizione – chiarisce il testo – alimenta il grande verde, pieno di alberi da frutto, simbolo della “nuova era” della Chiesa cattolica».
Sul bordo circolare è inciso il motto di papa Francesco miserando atque eligendo e l’indicazione dell’anno MMXVIII.
Il Sacrosanctum Concilium è una delle quattro costituzioni conciliari emanate dal Concilio vaticano II e rappresenta la carta fondante del rinnovamento liturgico della Chiesa cattolica, latina in particolare. Approvata con votazione quasi unanime, fu promulgata da papa Paolo VI il 4 dicembre 1963. In continuità con l’enciclica Mediator Dei di papa Pio XII, enuncia principi che costituiscono il fondamento della riforma liturgica attuata dopo la chiusura del Concilio Vaticano II.
Il programma completo del 2018 del Vaticano.