RICOSTRUIRE UNA COLLEZIONE STORICA:
INIZIA LA RICERCA DEI TESORI DEGLI ESTE 

collezione este medici

(di Fiorenzo Catalli) | Nel dicembre 2014, nella veste di direttore del Monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze ho curato, in stretta collaborazione con l’Archivio di Stato di Firenze, la mostra “Si tiene pegno in Guardaroba. Monete d’oro con la contromarca di Casa d’Este nel Medagliere Mediceo” relativamente alla quale, in data 19 febbraio 2015, apparve un articolo dedicato (leggi qui). In quell’occasione furono esposte 251 monete in oro conservate nel Museo Archeologico (un altro esemplare dello stesso nucleo è conservato nel Museo del Bargello di Firenze) frutto dell’acquisizione del 1646 ad opera del Granduca Ferdinando II de’ Medici, sotto la spinta del fratello Cardinale Leopoldo, noto collezionista numismatico.

Statere in oro siracusano con contromarca estense al dritto (source: archive)


Le monete erano state depositate presso il Monte di Pietà di Firenze nel 1614 da Cesare d’Este, discendente non in linea diretta di Alfonso II. Tutti i documenti relativi al pegno e al prestito sono conservati nello stesso Archivio di Stato e per l’occasione furono esposti accanto alle monete. Della mostra fu redatto un catalogo edito da DFRG Art Rarities Srl (London 2014) che raccoglie le schede e le foto di tutte le 252 monete fiorentine, i principali documenti dell’Archivio di Stato relativi al pegno e la riproduzione del primo catalogo della collezione di monete degli Este redatto da Celio Calcagnini nel 1538 ed oggi conservato presso la Biblioteca Estense di Modena (per informazioni dfrg.artrarities@gmail.com).

Dopo le vicende fiorentine, la collezione numismatica Este ha subìto una totale dispersione per confluire nei medaglieri di tutta Europa. Alcuni esemplari sono giunti a Parigi già dal 1685 e altri si sono aggiunti a seguito del saccheggio napoleonico. A Milano, un discreto nucleo di esemplari con la contromarca estense è pervenuto dalla collezione dell’abate Canonici il quale, a sua volta, li aveva acquistati da Alfonso III, nel 1796, rifugiatosi a Venezia all’arrivo delle truppe di Napoleone. Un altro consistente nucleo è nel Medagliere Estense di Modena, mentre altri esemplari sono segnalati nei Musei di Bologna, Forli, Roma, Londra, Berlino e Vienna. A tutti questi si devono aggiungere gli esemplari che sono comparsi a più riprese nei diversi cataloghi d’asta.

Aureo di Augusto imperatore proveniente dalla collezione di Casa d’Este (source: archive)


È già in atto da parte di chi scrive e di Giuliano Catalli (e saranno a breve disponibili le prime informazioni sul sito della DFRG Art Rarities Srl) una ricerca a tappeto di tutti gli esemplari con la contromarca estense per ricostruire la collezione e valutarne l’effettiva consistenza che oggi, solo intuitivamente, è simabil in 1500-2000 esemplari. Ringrazio anticipatamente tutti coloro che avessero piacere a collaborare a questa ricerca segnalando esemplari in questione. Per contatti e informazioni: Fiorenzo Catalli, cell. 347.1963028, mail fcatalli@libero.it; Giuliano Catalli, mail dfrg.artrarities@gmail.com. Altre informazioni sul sito di DFGR Art Rarities Srl a questo indirizzo.