(a cura della redazione) | La stampa e i media si occupano talvolta – non spesso, per la verità – anche di numismatica, a vario titolo, sia in relazione a fatti di cronaca non sempre positivi che all’andamento del mercato collezionistico. Sul fronte della “nera”, ad esempio, “FirenzePost” riporta dell’ennesimo furto ai danni di un appassionato che, nella notte tra il 4 e il 5 dicembre, si è visto svaligiare l’appartamento: nel bottino, oltre a contanti e gioielli, anche una raccolta non meglio specificata di monete antiche. “CorriereQuotidiano.it” riporta invece la notizia dell’arresto di un 42enne pregiudicato, “che è stato fermato ad un controllo stradale e sorpreso in possesso di oltre un etto di cocaina ed alcuni reperti archeologici. L’uomo è stato controllato nel territorio di Palazzo San Gervasio dopo essere stato fermato perché viaggiava a forte velocità. La perquisizione, effettuata con le unità cinofile del Nucleo Carabinieri di Tito, ha permesso di rinvenire 120 grammi di cocaina nonché monete risalenti al periodo romano, abilmente occultati nell’abitacolo. Il 42enne sarà giudicato con rito direttissimo per possesso di sostanze stupefacenti e per ricettazione”.
Di tutt’altro tenore, per fortuna, quanto riportato dal “Sole24Ore”: in un approfondimento del 13 dicembre (leggi qui l’articolo completo) dedicato alla stagione delle aste antiquariali, infatti, alla numismatica è dedicata una parte nella quale si fa il punto sull’ultimo incanto Varesi del 18 novembre “che ha totalizzato – si legge – 1.136.600 euro a fronte di una base d’asta di 779.430 col 74% di lotti venduti. Come ha illustrato il titolare della casa Alberto Varesi: ‘Si è riscontrato un notevole afflusso di persone in sala e moltissime offerte dall’Italia e dall’estero: molto bene sono andati gli aurei sabaudi e bene le monete di zecche italiane coniate dal medioevo al periodo preunitario, mentre è stato registrato un trend negativo per la monetazione antica (greche e romane) dovuto, con tutta probabilità, ad un perdurare di incertezze di natura normativa’. I due top lot: una moneta da 20 lire oro del 1902 di Vittorio Emanuele III, stimata 30 mila euro, ha realizzato 38.280, mentre dello stesso re un 100 lire oro del 1937 con stima 30 mila euro ne ha spuntati 37.120”.