Dopo questa digressione alla scoperta dei simboli del “Great seal” effigiato sulle banconote degli Stati Uniti è però giunto il momento di ritornare ai falsi dollari impiegati come arma di propaganda durante la guerra. Di tutt’altro tenore rispetto a quelli diffusi in Francia – certamente meno “ermetici” e assai più “umoristici” – sono, infatti, i falsi “silver certificate” che vengono distribuiti nell’Italia settentrionale verso la fine del conflitto. Si tratta, infatti, di riproduzioni recanti sovrastampe del tipo: “Le promesse americane sono sempre state vane. Sono balle belle e buone sono bolle di sapone! (come questa banconota)”.
Quasi certamente stampati a Verona, centro nevralgico della propaganda repubblichina, questi falsi biglietti (tutti con numero di serie D85826026A) vengono rinvenuti in alcuni magazzini della città dalle truppe del 3° Battaglione del 339° Reggimento Fanteria Usa comandato dal colonnello Floyd E. Minor che in seguito, a proposito della sorte riservata a questi dollari di propaganda, dichiarerà: “Ne ho presi una manciata, all’incirca un centinaio, ne ho regalato qualcuno e il resto li ho distrutti”.
Grande è, dunque, la rarità di questi pseudo–biglietti, paragonabile a quella del “dollaro” datato 1935, con numero di serie G80536479B, che viene distribuito in Nord Africa assieme al taglio da due dollari datato 1928 (numero di serie B67336096A). E proprio queste “emissioni” rivestono un interesse storico particolare perché riportano, a tergo, veementi testi in lingua araba destinati, nelle intenzioni, a favorire la ribellione delle popolazioni di Marocco, Algeria e Tunisia contro quegli Alleati che, con lo sbarco dell’8 settembre 1942, hanno dato il via all’operazione “Torch” che, in pochi mesi, porterà al ricongiungimento con le truppe inglesi del Maresciallo Bernard Law Montgomery, alla resa dell’Afrika Korps della “volpe del deserto” Erwin Rommel e alla disgregazione definitiva dell’effimero impero italiano in Africa settentrionale.
Facendo leva sull’integralismo religioso e sul desiderio d’indipendenza delle popolazioni locali, i biglietti da un dollaro riportano testi del tipo: “Figli di Marocco, Algeria e Tunisia: siete a conoscenza della lotta scatenata dai Musulmani di Siria e Palestina contro quei giudei che li hanno trattati come bestie per lunghissimi anni? Essi vogliono libertà e indipendenza per quelle terre che hanno ereditato, libere e indipendenti, dai loro padri e antenati. E non vogliono che i giudei rubino le loro proprietà, i loro campi, gli animali ecc…con la sorpresa o con la forza rapinando, così, anche la loro libertà e dignità.
Chi sono i popoli che stanno aiutando i giudei, e cooperando con loro? Non sono forse gli americani e gli inglesi? Ascoltate! Arabi! Un messaggio è stato consegnato da Mr. Wadsworth, ambasciatore degli americani in Siria, alla comunità Musulmana e al mondo in intero. Questo è ciò che dice: “I musulmani di Siria stanno cercando di dimostrare che meritano di essere liberi. Ma probabilmente non si meritano questa libertà.
Arabi, fino a quando un arabo sarà costretto a provare ad un giudeo o ad un amico di un giudeo che si merita la libertà? Secondo l’Onnipotente non c’è modo migliore del filo della spada, poiché la libertà nasce dal sangue. La libertà è un diritto per cui dobbiamo sacrificarci allo scopo di non perderla. E questo nobile diritto non sarà salvo finché il sangue non sarà versato in ogni luogo.
Figli dei paesi arabi d’occidente, gli americani hanno invaso i vostri paesi con le loro armate e, un giorno, loro vi diranno che non vi meritate la vostra libertà. Figli dei paesi arabi d’Occidente, siate pronti! Dio sta dalla parte di coloro che combattono!”.