(di Roberto Ganganelli) | La legenda latina OPPORTVNE (ossia “opportunamente”, “nel momento giusto”) campeggia sui ducatoni in argento fatti coniare da Carlo Emanuele I, XI duca di Savoia, nel 1587 a Torino e nel 1588 a Vercelli e forse ad Aosta. Monete splendide, al cui rovescio campeggia un centauro che scocca un dardo mentre calpesta una corona rovesciata (quella reale di Francia), sulla groppa le stelle della Costellazione, ossia il segno zodiacale del Sagittario, sotto l’influsso della quale era nato Carlo Emanuele I; al dritto busto a sinistra con collare e colletto alla spagnola (ducatone c.d. di 1° tipo), oppure il busto a destra e sotto sigle di zecca (ducatone di c.d. 2° tipo).
Scrive Mario Traina ne “Il linguaggio delle monete”: “Il motto, secondo una interpretazione consolidata, celebra la tempestività con cui Carlo Emanuele I di Savoia, dopo la morte dell’ultimo discendente del ramo primogenito dei marchesi Del Vasto, prevenendo un’azione di Lesdiguières, generale del re di Navarra e comandante degli Ugonotti, entrò nel settembre del 1588 nel Marchesato di Saluzzo, occupando sia questa città che Carmagnola, Centallo e Casteldelfino ed evitando così che venissero occupate dai Francesi. Ma l’esistenza di ducatoni del centauro con la data 1587 mette in dubbio, come fa notare Biaggi, questa interpretazione. Eccetto che questi ducatoni rappresentino non l’impresa concreta ma solo il progetto, a lungo accarezzato dal duca, di conquistare il Marchesato di Saluzzo al momento più opportuno.
La raffigurazione del centauro che calpesta la corona rovesciata venne considerata comunque uno scherno dalla Francia, come testimonia una medaglia francese con cui Enrico IV di Francia nel 1602 restituì la pariglia a Carlo Emanuele: la medaglia al rovescio rappresenta il re francese sotto le sembianze di Ercole intento ad abbattere a colpi di clava un centauro con la faccia del duca sabaudo e intorno lo stesso motto OPPORTVNE. Con un’altra simile medaglia ancora 88 anni dopo Luigi XIV celebrava nel 1690 la vittoria francese di Staffarda sui Piemontesi e i loro alleati: Ercole abbatte a colpi di clava il centauro sabaudo mentre con la sinistra tiene in alto la corona reale di Francia; intorno, DVX SAB(AVDIAE) CVM FOEDERATIS PROFLIGATVS, ossia il duca di Savoia sconfitto insieme agli alleati”.
“Il motto OPPORTVNE con il centauro – prosegue Traina – potrebbe anche prestarsi ad indicare il colpo di mano con cui il duca sabaudo tentò in gran segreto d’impadronirsi nel giorno di Pasqua del 1586 di Ginevra con l’appoggio della Spagna, che inviò in Lombardia 5000 uomini. Ma il re di Francia, venuto a conoscenza delle mire di Carlo Emanuele, avvertì i Ginevrini, affermando che mai avrebbe permesso di far cadere Ginevra in mano spagnola. Gli Spagnoli si ritirarono e il duca dovette rinunciare all’impresa.Lo stesso motto con il Centauro nell’atto di scoccare una freccia e attorno alla zampa anteriore alzata un’aureola di stelle appare impresso su diverse medaglie di Carlo Emanuele I”.