(di Roberto Ganganelli) | “E goda salute e regni”, questa la traduzione del motto latino che figura al dritto di un rarissimo mezzo carlino in argento per Napoli a nome di Alfonso II d’Aragona, re di Sicilia. Soggetto della moneta, al dritto tre corone attraversate e unite da un nastro che dal basso sale in alto, intorno ALFON[svs] VICTOR E[t] LIBER[ator], al R/ un uccello andante a sinistra su linea retta e intorno CONCORDIAE.
“La moneta – ci ricorda Mario Traina ne ‘Il linguaggio delle monete’ – è apparsa per la prima volta all’asta Numismatica Ars Classica n. 32 del 23 gennaio 2006. Grierson, al quale è stata sottoposta la moneta, ha confernato l’attribuzione alla zecca di Napoli ipotizzando un’emissione per l’incoronazione. I titoli di VICTOR e LIBERATOR alludono ai successi militari di Alfonso che, come duca di Calabria, si era dimostrato un valente e coraggioso capitano, liberando tra l’altro Otranto dai Turchi. Per la figurazione del rovescio Grierson ipotizzava un’impresa aradica peraltro sconosciuta. I compilatori del catalogo suggerivano una delle numerose insegne dell’Ordine dell’Armellino. Si tratta invece di un motto augurale per l’inizio del nuovo regno finalmente pacificato (le tre corone simboleggiano i tre regni di Sicilia, Gerusalemme e Ungheria, titoli di cui era stato investito il padre Ferrante da papa Pio II). Al rovescio all’uccello, simbolo tradizionale di araldo, è affidato un messaggio di pace e di Concordia”.