(a cura della redazione) | La Monnaie de Paris, da alcuni anni ha avviato una collaborazione con realtà del territorio francese che, nei vari settori dell’artigianato, delle arti applicate, del “savoir vivre” rappresentano, non solo in patria ma in tutto il pianeta, dei simboli di assoluta eccellenza. Così sono nate monete per le manifatture di Sévres, per le cristallerie Baccarat e le gioiellerie Van Cleef & Arpels che, di caso in caso, hanno abbinato al metallo prezioso – in modo più o meno riuscito – inserti in ceramica dipinta, sfaccettati e coloratissimi cristalli, e perfino preziosi diamanti.
Quest’anno, la zecca di Francia si è invece “trasferita in cucina” e ha reso omaggio a Guy Savoy, chef pluristellato che, fra l’altro, ha in gestione anche il ristornate extra lusso che si trova nella storia sede della Monnaie, in Quai de Conti 11, sul Lungosenna. “La cucina – sostiene Savoy – è l’arte di trasformare istantaneamente in gioia dei prodotti carichi di storia”. E, “ipse dixit”, la Monnaie ha trasposto queste parole su una serie di coniazioni a tiratura limitata, in oro e in argento, tutte all’insegna dell’“ovetto” che, con tartufi o asparagi, il genio dei fornelli riesce – a detta di quanti hanno provato uno dei suoi locali – a sublimare nella massima espressione dell’arte culinaria.
Sette monete, di cui tre ovoidali e quattro rotonde, tre in argento e quattro in oro, su alcune delle quali spicca un galletto realizzato componendo in modo originale – “alla Arcimboldo”, potremmo dire – gli elementi principe dell’universo culinario di Savoy: le foglie di un carciofo, la trama scabra della superficie di un tartufo e le scaglie di un pesce. Infine, la coda è costituita da una foglia di cavolo. L’altra faccia della moneta mostra i quattro ingredienti e al centro il tuorlo di un uovo al tegamino.
Uovo che assume colore e conquista anche un appetitoso – si fa per dire – albume bianco sulle monete più costose della serie su cui campeggia una mano aperta, rivolta al sole, composta con ortaggi, frutti e pesci. I prezzi di queste coniazioni dedicate all’eccellenza francese in cucina vanno dagli “appena” 78 euro dell’ovetto-moneta in argento e smalto arancione da 10 euro ai ben 130 mila – sì, avete letto bene, centrotrenta mila – della versione, realizzata in soli 11 esemplari, con facciale di 5000 euro e peso di un chilogrammo di fino (peraltro, “scodellata” a forma di tegamino). Buon appetito!