È uscita a marzo la biografia della banconota più famosa d’Italia.
Il mille lire, la banconota italiana per antonomasia, è la protagonista di Mille lire al mese. Tre secoli di storia raccontati da una banconota, ultima fatica editoriale di Gaetano Russo e Giovanni Ardimento (Lampi di Stampa, Vignate Milanese 2018). Lo studio propone l’illustrazione e l’analisi tecnica delle banconote da mille lire nella loro plurisecolare vita.
Il mille lire nasce nel 1746 a Torino come cartamoneta di stato con rendita annuale, per poi prendersi una pausa di circa un quarto di secolo a causa della Rivoluzione francese e dell’invasione napoleonica. Il taglio riappare con funzione e struttura diverse sotto forma di biglietto di banca nel 1817 a Firenze: è però ancora ai suoi esordi estetici e prima diventare il “lenzuolo” con cui sarebbe poi stato comunemente noto, dovrà evolversi nelle più svariate interpretazioni.
Straordinaria sarà l’intelaiatura espressiva del mille lire della Banca di Genova, nemmeno giunta ad emissione; ambiziosa quella del mille lire della Banca dello Stato Pontificio, di grandissima rarità; epocale il mille lire della Banca Nazionale secondo tipo, per tessitura cromatica, fusione di controcampi estetici e organizzazione della profondità di campo.
Una curiosità che gli autori non lasciano sottotraccia è il mille lire Già consorziale, il cui valore facciale altissimo per l’epoca non sarà più replicato, restando confinato a un rango subordinato nella circolazione monetaria. Evidenziate nello svolgimento dello studio anche le testimonianze del Banco di Napoli e di Sicilia, notevoli per raffinatezza e pregio estetico.
Appare poi sulla scena il Barbetti matrice, che avrebbe accompagnato la nostra storia per oltre mezzo secolo e su cui si sono consumati fiumi di inchiostro, e il mille lire Regina del mare di Capranesi, incantevole per fattura e sperimentazione tecnologica e cromatica, tanto da essere utilizzato come base per le successive emissioni dell’Africa orientale italiana.
Gli autori si soffermano poi sulla seconda guerra mondiale e sulla triste esperienza delle lire dell’amministrazione militare americana, quando il biglietto si opacizza, passando quasi del tutto inosservato, se non per quel facciale che ancora negli anni Quaranta suggeriva un valore monetario consistente.
Qualche anno più tardi gli italiani avrebbero preso confidenza con concetti come inflazione e svalutazione, finché nel 1947 fu la volta di un biglietto che sarà apprezzato per la concezione avanzata del colore e della rappresentazione grafica: è il mille lire Italia ornata di perle, prodotta tra le rovine del dopoguerra e la neonata repubblica.
Il biglietto successivo, il Verdi primo tipo, ne fu offuscato e con il secondo tipo la manifattura monetaria si riprenderà la rivincita suggerendo un nuovo modello iconografico destinato a vivere nell’imaginario collettivo per oltre un decennio. Il successivo mille lire Marco Polo, nonostante intelligenti accorgimenti tecnologici, non sarà gradito né ai fruitori né ai collezionisti. Termina la carrellata storica il celebre mille lire Montessori, ancora fresco nei ricordi di ogni italiano.
Gli autori percorrono tutti questi passaggi seguendo i cambiamenti tecnici ed estetici dei biglietti ma cogliendo altrettanti spunti per una narrazione dello sviluppo socioeconomico del paese e dei fenomeni monetari associati. Per questo motivo hanno dedicato particolare attenzione al valore storico del taglio, che non è il risultato della mera conversione delle tabelle Istat ma obbedisce a regole e principi più articolati, che il testo illustra in modo puntuale ma discorsivo, ponendosi come strumento divulgativo anche di elementi di economia monetaria.
Ulteriori aspetti tecnici di simbologia monetale e spunti di matematica finanziaria sono ripresi anche nell’ampio corredo di note a piè di pagina. In chiusura un’infografica relativa all’evoluzione del valore medio del salario di un operaio dall’Unità di Italia a oggi illustra una sintesi economico-monetaria. Conclude l’opera una bibliografia dettagliata.
Il lavoro si inquadra in un più vasto e organico progetto editoriale, la Collana di nummografia, che vedrà gli stessi autori impegnati in un percorso culturale destinato allo specifico settore della cartamoneta italiana, con monografie dedicate al processo di creazione di una banconota e alla ritrattistica.
«Ci auguriamo – scrivono Russo e Ardimento – che tale percorso storico-monetario, compiuto dalla mente e dal cuore, sarà di stimolo per una nuova generazione di collezionisti e di cultori».