(di Pietro Paolo Testa) | A Napoli, nel 1791, fu grande e prolungata festa per il ritorno dei sovrani Ferdinando IV e Maria Carolina come prolungata – ben oltre il 1791 – fu la coniazione della piastra da 120 grana con data 1791 tipo Zodiaco/”Soli Reduci”. Come ben noto questo tipo di moneta fu realizzato in sostituzione del 120 grana con legenda “Pro Fausto”, con millesimo 1791, in occasione del ritorno dei reali a Napoli da quello che fu il viaggio in Austria e in Ungheria dei sovrani, che accompagnarono le figlie Maria Teresa e Maria Luisa Amalia a Vienna dopo il matrimonio avvenuto a Napoli (per procura) con i figli del granduca Leopoldo, gli arciduchi d’Austria, rispettivamente, Francesco e Ferdinando. In quell’occasione Maria Teresa assunse il titolo di imperatrice d’Austria e Maria Luisa Amalia quello di granduchessa di Toscana.
Dal clima trepidante d’attesa del popolo dopo questo evento scaturì, dunque, la nascita di questa commemorazione in moneta. Don Basile, appaltatore della zecca di Napoli, fece preparare i conii a proprie spese con i quali furono emessi meno di 10.000 esemplari (9476, per l’esattezza). Purtroppo Antonio Planelli, dopo aver presentato i progetti ufficiali per proseguire la coniazione in modo da ricevere l’autorizzazione definitiva, si scontrò con la volontà sovrana: a Ferdinando IV, infatti, il soggetto non piacque e fece interrompere l’emissione, anche se non fu mai ritirato quanto già coniato.
Fu l’avvocato Michele Durso, personaggio di elevato ceto sociale e conosciutissimo nell’ambiente reale, come dai Napoletani, per il suo spiccato senso artistico e letterario, a fornire il suggerimento più adatto per caratterizzare il significato della smaniosa attesa dei cittadini indicando di simboleggiare i mesi di assenza dei sovrani da Napoli attraverso segni zodiacali inseriti entro un fascio di luce. Nacque così la piastra a legenda SOLI REDUCI (“Al Sole che ritorna”) con al dritto i ritratti del re e della regina e l’iscrizione latina FERDINANDVS IV ET . M. CAROLINA VNDIQ.[ue] FELICES (“Ferdinando e Carolina ovunque felici”).
Grande fu il successo popolare di questa moneta; infatti, sia i Napoletani che la grande maggioranza dei mercanti la ricevettero e la utilizzarono da subito, tanto che è legittimo pensare che la coniazione presso la zecca napoletana si protrasse ben oltre il millesimo 1791 inciso sul rovescio.Per questo motivo appare ormai doveroso ripristinare l’ordine cronologico delle emissioni con un approfondimento sulla sequenza dei conii, frutto di uno studio protrattosi per lungo tempo attraverso l’analisi della apparizioni sul mercato delle vendite pubbliche e delle aste, dalle più datate a quelle più recenti, oltre che dalla visione di numerose collezioni private.