LA GRAN BRETAGNA, UN PAESE RICCO DI TESORI E UN ESEMPIO DA SEGUIRE

documents-button(di Gabriele Lepri) | Il 26 settembre è uscita una notizia sul quotidiano “The Guardian” online riguardante la scoperta di un vero e proprio tesoro nelle campagne di Devon (Inghilterra), composto da circa 22 ila monete. Questo sensazionale ritrovamento in realtà è avvenuto nel novembre del 2013 da un cercatore di metalli – Laurence Egerton – che, una volta individuato il tesoro, ha chiamato le autorità competenti per effettuare il recupero delle migliaia di monete. In questo ultimo anno le monete sono state pulite e catalogate dagli studiosi del British Museum e ora le autorità locali cercano di acquisire il tesoro per poterlo esporre nel museo locale, dato che ritrovamenti così consistenti avvengono molto raramente. Il tesoro ha un range cronologico che va dal 260 d.C. al 350 d.C. circa e il periodo più rappresentato è quello della dinastia costantiniana dove si contano circa ventimila monete. Sicuramente il tesoro fu occultato proprio verso la metà del IV sec. d. C. poiché sono presenti solo tre monete databili al 348, mentre il nucleo maggiore appartiene al decennio 330-340. Il dato più significato di questo ripostiglio è che circa undicimila monete emesse in questo decennio appartengono alla zecca di Treviri e questo porterebbe a fare diverse ipotesi a riguardo, ma non è questa la sede per affrontare tale argomento. Sicuramente è assai interessante vedere come le monete circolavano nel mondo antico, attraverso i canali commerciali o statali – rappresentati dai pagamenti fiscali e militari – e i ripostigli monetali offrono senza alcun dubbio un preciso spaccato di queste dinamiche.

001Il tesoro di Frome: oltre 52.500 monete risalenti al III secolo d.C. e rinvenute in un grande vaso (source: web)


Molte volte non ci si sofferma mai abbastanza su quanti dati storico-archeologico-numismatici possano offrire i tesoretti monetali e il loro ritrovamento, seguito da uno studio complessivo, offrono una finestra aperta sull’antichità. A riguardo, molti studiosi contemporanei hanno cercato di delineare delle tracce sommarie per poter definire due grandi tipologie di ripostigli, che si possono così riassumere: 1) ripostigli di emergenza, nascosti nell’imminenza di un evento pericoloso, come una battaglia, accumulando e selezionando il materiale disponibile al momento che meglio offrisse garanzia di conservazione di ricchezza; a volte si tratta di veri e propri tesori, dove insieme alle monete si uniscono pezzi di oreficeria e vasellame in metallo prezioso. 2) ripostigli di risparmio, creati e accumulati su un lungo periodo e formati da materiali appositamente selezionati per alto valore intrinseco e fiduciario nella qualità della composizione della lega metallica; in genere questi sono composti da monete dello stesso metallo che racchiudono un ampio quadro cronologico. Sicuramente questi due grandi gruppi non possono racchiudere tutte le tipologie di rinvenimento, dal momento che è fondamentale studiare anche il contesto geografico per poter meglio inquadrare il rinvenimento, ma di certo aiutano a comprendere l’importanza di questi ritrovamenti.

002Un altro ripostiglio di monete romane del III secolo d.C. rinvenuto nell’area di York (source: web)


La Gran Bretagna, in questo campo, rappresenta senza dubbio un campo fertile per i ritrovamenti monetali poiché sono stati censiti quasi cento ritrovamenti in cui, oltre a pezzi di oreficeria e vasellame prezioso, sono state rinvenute complessivamente più di 330 mila monete di epoca romana, senza contare quelle di epoca medievale e successiva. Tutti questi ritrovamenti sono molto importanti e denotano che la “periferica” provincia britannica era grandemente monetizzata, senza dimenticare che quello che noi oggi vediamo è solamente una parte infinitesimale di quello che realmente circolava nell’antichità. Infatti la cultura romana fu sicuramente la prima di stampo capitalistico dove il circolante monetario non era affatto di sussistenza, come alcuni pensano, ma era pensato ad un commercio vivo, pulsante, rappresentato da fiorenti scambi commerciali che interconnettevano province lontane con il centro dell’impero e viceversa, attraverso trafficate rotte commerciali, composte da vie marittime e dalle grandi strade che i romani seppero brillantemente costruire.

003Monete e lingotti del IX-X secolo d.C. ritrovate nell’area di Harrogate, nello Yorkshire settentrionale (source: web)


L’esempio britannico della catalogazione complessiva dei ritrovamenti monetali è sicuramente fra i migliori per lo studio del mondo antico per efficienza e divulgazione, in quanto offre agli studiosi e appassionati di numismatica dati sempre nuovi per approfondire le ricerche in questo campo e tesori come questo trovato nella campagna di Devon rappresentano quanto di più straordinario possa offrire il mondo romano.