(a cura della redazione) | La Colombia ha annunciato ufficialmente il ritrovamento del leggendario relitto del galeone spagnolo “San Josè”, affondato dalla flotta inglese nel 1708 con a bordo la bellezza di milioni di monete d’oro e d’argento e quantità enormi di pietre preziose e gioielli. Si tratta, se la “leggenda” sarà confermata, del più grande tesoro di tutti i tempi che, dopo 307 anni trascorsi sui fondali del Mar dei Caraibi, è stato individuato al largo delle coste di Cartagena, sulla costa caraibica al nord del paese sudamericano. A darne l’annuncio è stato niente meno che il presidente della Repubblica Juan Manuel Santos, con un tweet che conferma la veridicità della notizia, “al di là di ogni possibile dubbio”. In un discorso Santos ha anche aggiunto che il relitto è stato ritrovato lo scorso 27 novembre, al largo della penisola di Barù da ricercatori dell’Istituto Colombiano di Antropologia e Storia, grazie all’appoggio della Marina militare. “Si tratta di una scoperta di importanza mondiale, perché costituisce uno dei più grandi ritrovamenti di patrimonio sommerso, o forse – come dicono alcuni – il più grande che si ricordi nella storia dell’umanità”, ha detto il presidente colombiano.
L’affondamento del “San José” in un dipinto di Samuel Scott (source: Wikipedia)Costruito nel 1698, il “San José” salpò da Portobelo (nell’attuale Repubblica di Panama) all’inizio del 1708, dirigendosi, insieme ad altre navi spagnole e francesi, verso Cartagena de Indias. Dopo aver caricato nelle proprie capienti stive una grande quantità di monete d’oro e preziosi, nel ripartire verso la Spagna venne attaccato da una squadra navale britannica che appoggiava Carlo d’Austria, formata da quattro velieri da guerra al comando del capitano Charles Wager che cercò, senza riuscirci, di impadronirsi del colossale tesoro, che invece finì in fondo al mare. Il “San José” stato identificato con certezza grazie ai suoi cannoni di bronzo ma, al di là dei proclami del governo colombiano, il prezioso carico del galeone – il cui valore potrebbe superare i dieci miliardi di dollari – potrebbe diventare l’oggetto di una disputa giudiziaria. A reclamarlo, infatti, ci sarebbe anche la Spagna (proprietaria, in origine, di tutti i beni stivati nel galeone) e la Sea Search Armada, una compagnia americana specializzata nella ricerca di tesori sepolti in fondo al mare.
Quanti milioni di dobloni giacciono sul fondo del Mar dei Caraibi? (source: web)Della favolosa fortuna del “San José” parla anche il Nobel Gabriel García Márquez nel suo famoso romanzo “L’amore ai tempi del colera”. Tuffarsi nelle acque dei Caraibi, rischiando la vita alla ricerca dei leggendari gioielli, è infatti la promessa che, in una delle sue innumerevoli lettere, fa il protagonista della storia, Florentino Ariza, all’amata Fermina Daza per dimostrarle la forza dei suoi sentimenti.