(di Roberto Ganganelli) | Comprende le emissioni del periodo da Marcus Cocceius Nerva (96-98 d.C.) a Marcus Ulpius Nerva Traianus (98-117 d.C.), questo volume di catalogo delle monete imperiali romane conservate presso il Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Edita dal Mibact con il Polo Museale Regionale della Toscana e con lo stesso museo, l’opera ha visto la luce grazie al contributo economico e alla sensibilità dei Numismatici Italiani Associati, a riprova di come la sinergia tra istituzioni pubbliche e realtà private o associative in genere sia uno dei modi più efficaci per fornire alla numismatica italiana strumenti di conoscenza e di tutela del patrimonio.
Le 150 pagine interamente a colori curate, per la parte scientifica, da Fiorenzo Catalli – già direttore del Medagliere fiorentino – e affidate per la parte di catalogazione delle monete ad Antonio De Nicola, si aprono con una presentazione a firma di Stefano Casciu e Marco Iozzo, direttori rispettivamente del Polo museale toscano e del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, i quali sottolineano l’importanza della schedatura e pubblicazione sistematica del patrimonio numismatico italiano, sia ai fini della tutela che di una possibile valorizzazione con approfondimenti, esposizioni, incontri di studio. Dello stesso tenore le parole dello sponsor, il numismatico Eupremio Montenegro in rappresentanza dei Numismatici Italiani Associati, sodalizio che già da anni opera per concretizzare quel circolo virtuoso tra pubbliche istituzioni e collezionisti, professionisti e cultori al fine della valorizzazione della numismatica nel nostro paese.
I due ampi capitoli del catalogo vero e proprio si aprono con sezioni sintetiche sulle monetazioni dei due imperatori oggetto della silloge; seguono le schede degli esemplari con immagini a colori a dimensione reale, molto curate nella qualità e che ben rendono l’idea della ricchezza di quanto conservato a Firenze, ad iniziare dagli splendidi aurei tra i quali figurano esemplari provenienti dalla collezione di casa D’Este e identificati come tali, solo di recente, da una piccola aquila punzonata su goccia d’argento (si veda, per la storia di questa raccolta, il volume “Si tiene pegno in guardaroba” redatto da Fiorenzo Catalli e Roberto Fuda). Denari in argento, sesterzi, assi, semissi e quadranti in bronzo completano il repertorio, nel quale spiccano molte monete di eccellente conservazione e rarità notevoli.
Il totale degli esemplari censiti nel volume – di cui una parte provengono dallo storico e prestigioso Medgliere mediceo – assomma a 691; in chiusura di catalogo gli autori hanno redatto una serie di indici delle legende e dei tipi dei dritti e dei rovesci. Il tutto, per consegnare agli studiosi di numismatica romana un ulteriore tassello di quel mosaico vastissimo e mirabile che è il patrimonio italiano.