(di Antonio Castellani) | Non poteva mancare, nel panorama dei cataloghi prezziari numismatici italiani, l’edizione 2017 – la trentaduesima della serie – del noto volume firmato da Eupremio Montenegro il quale, come di consueto, nella “Prefazione” fa il punto su alcuni aspetti cruciali che legano passione numismatica, commercio e collezionismo alla situazione economica e sociale del nostro paese, alla tutela del suo patrimonio pubblico e alla divulgazione della cultura attraverso le monete e la loro storia. L’autore ed editore del catalogo cita ad esempio, la pubblicazione della Collezione Nugent resa possibile, presso il Medagliere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, proprio da una sinergia – oltre che da una sponsorizzazione – che ha visto l’istituzione pubblica interagire con un’associazione privata, in questo caso i Numismatici Italiani Associati.
Ciò premesso, il “Montenegro 2017” si apre, come di consueto, con un breve “vademecum” dedicato a conservazioni, rarità e caratteristiche dell’oggetto moneta, utile soprattutto a quanti si avvicinano per la prima volta al mondo del collezionismo. Le oltre 750 pagine che formano l’opera, quasi completamente illustrate a colori, prendono in esame dapprima le coniazioni piemontesi dall’inizio del XVIII secolo, quindi il Regno di Sardegna, poi le monete del Regno d’Italia e delle Colonie per chiudere la prima parte con le emissioni in lire della Repubblica Italiana.
La sezione “regionale” del “Montenegro 2017” comprende invece la catalogazione – al solito, con dovizia di dettagli descrittivi, caratteristiche metrologiche e di rarità, quotazioni in varie conservazioni – di monete liguri, lombarde, venete ed emiliane, del Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, di San Marino (sia epoca antica che nuova monetazione, fino al 2001) per poi prendere in esame la I Repubblica Romana del 1798-1799, le emissioni pontificie da Pio VII a Leone XIII. Quest’ultimo, in particolare, è catalogato attraverso due saggi da 5 lire in argento probabilmente coniati all’estero e che non ebbero mai seguito.
A seguire, Montenegro cataloga la monetazione post conciliare dello Stato della Città del Vaticano, quindi prende in esame le monete di Toscana da Pietro Leopoldo di Lorena (1765-1790) al Governo Provvisorio del 1859-1860 e, nell’ultima parte, il Regno di Napoli e quello delle Due Sicilie, oltre alle emissioni per la Sicilia dal 1720 al 1859. Gli ultimi due capitoli sono dedicati alle medaglie papali annuali e straordinarie da Pio VI a papa Francesco e agli euro emessi dalle tre autorità emittenti della Penisola.