(di Antonio Castellani) | Edizione numero 24, quella targata 2016, per il noto “Catalogo nazionale delle monete italiane dal ‘700 all’euro” curato da Fabio Gigante, mentre il “Catalogo nazionale della cartamoneta italiana” a Firma Franco Gavello e Claudio Bugani fa segnare l’uscita numero 12. Entrambi i cataloghi-prezziari, interamente a colori e ricchi, rispettivamente, di 800 e 304 pagine, sono editi da Gigante Editore e sono disponibili al prezzo di 22,00 e 14,50 euro. Nella “Prefazione” del volume relativo alle monete metalliche, Fabio Gigante sottolinea l’intenso lavoro di aggiornamento che riguarda non solo le valutazioni commerciali delle migliaia di tipologie censite, ma anche l’inserimento di una serie di nuove informazioni, varianti di conio significative, pratici ingrandimenti delle immagini – o di loro dettagli – al fine di facilitare la consultazione dell’opera. Il tutto, come mette in evidenza il curatore ed editore del catalogo, è stato reso possibile non solo a seguito di attente analisi del mercato reale e della sua evoluzione, ma anche grazie alla collaborazione di decine di professionisti e collezionisti, se non di semplici lettori, che si sono trasformati in “contributor” fornendo indicazioni in merito a monete inedite, varianti poco note o dubbie, dettagli storici e numismatici utili all’integrazione e al miglioramento della versione precedente.
La copertina del “Gigante 2016” è dedicata ad una bella rarità palermitana (source: archive)Il “Gigante 2016” delle monete italiane si apre come sempre con una parte introduttivo-didattica che spiega al lettore, anche al meno esperto, non solo come leggere il catalogo stesso ma anche, più in generale, come approcciarsi correttamente alla lettura di un esemplare numismatico, come valutarne la conservazione e leggerne gli elementi essenziali, come collocarlo nel contesto storico e istituzionale italiano dalla fine del XVIII secolo al 2001. Seguono i capitoli dedicati al Regno di Sardegna e d’Italia, alle colonie e alle occupazioni, e quelli relativi alle autorità emittenti della Penisola: le Repubbliche post-rivoluzionarie di fine Settecento e inizio Ottocento, il periodo napoleonico, il Lombardo Veneto e i governi provvisori del 1848-1849, i ducati e i principati di cui era disseminata l’Italia, lo Stato Pontificio, Napoli e la Sicilia. Chiudono il corposo volume, come sempre chiaro e puntuale, oltre che ricchissimo di annotazioni e informazioni mercantili, le più recenti monetazioni della Repubblica, del Vaticano e di San Marino.
Edizione numero 12 per il “Gigante” dedicato alla moneta e firmato Gavello-Bugani (source: archive)Su una linea simile – che coniuga rigore metodologico e semplice fruibilità – si sviluppa il catalogo della cartamoneta, oggetto da collezione complesso sia dal punto di vista della forma istituzionale che della realizzazione; non a caso, Gavello e Bugani aprono il loro catalogo-prezziario con pagine storiche sulla Banca d’Italia e l’evoluzione delle emissioni cartacee nel nostro paese dopo l’Unità. Interessante il capitolo dedicato a “Lettura strutturale della banconota”, come fondamentali risultano le pagine dedicate a come riconoscere biglietti campione, sostitutivi, decreti, contrassegni di Stato e firme. Altre sezioni monografiche catturano l’attenzione: tra queste, il capitolo dedicato a Rinaldo Barbetti, il “padre” artistico delle prime e più significative serie italiane; a seguire, il catalogo vero e proprio segue la classificazione ormai consolidata prendendo in esame le emissioni della Banca Nazionale nel Regno d’Italia, i biglietti consorziali e già consorziali, buoni di cassa e biglietti di Stato senza dimenticare emissioni particolari come quelle legate al Regio Esercito. A farla da padrone, ovviamente, le banconote della Banca d’Italia, esempi di alto livello artistico e tecnico-tipografico; nel catalogo, inoltre, anche settori specifici come l’Africa Orientale Italiana, le Am-lire e le emissioni per la Somalia trovano puntuale riscontro nell’ambito di un modello ormai consolidato e familiare per tutti gli appassionati del settore. Chiude il volume una sezione dedicata ad errori e varianti.