(di Antonio Castellani) | Prosegue con evidenti e positivi risultati la sinergia tra il Monetiere fiorentino e soggetti privati al fine della pubblicazione e della tutela del ricco patrimonio numismatico posseduto dal Museo Archeologico Nazionale del capoluogo toscano. A farsi partner dell’ultimo volume pubblicato in ordine di tempo, che si inserisce nella prestigiosa collana internazionale “Sylloge Nummorum Romanorum” e che cataloga tutti gli esemplari numismatici dal regno di Pertinace a quello dell’imperatore Caracalla, è la casa editrice Edizioni D’Andrea, già nota per le numerose monografie dedicate a zecche e monetazioni dell’Italia Meridionale, sia in epoca classica che medievale e moderna.
In un capitolo iniziale, Fiorenzo Catalli delinea la storia della dinastia dei Severi per meglio inquadrarne anche le politiche monetarie, le iconografie utilizzate, i simboli e le tematiche effigiati sui tondelli. Stefano Bani e Renato Villoresi curano invece, in modo puntuale, la schedatura delle monete emesse tra il 196 e il 217 d.C. dalle zecche imperiali conservate a Firenze, centinaia di esemplari in oro, argento e bronzo tra cui figurano esemplari eccellenti per stato di conservazione e rarità, nonché altri – come una serie di aurei – dalla storia affascinante, dal momento che una contromarca piombata a forma di aquiletta ne rivela la provenienza dalle collezioni di casa d’Este. Tutte le tipologie sono fotografate a colori, a dimensioni reali e spesso con l’ausilio di ottimi ingrandimenti, descritte in modo scientifico sia nei soggetti che nella metrologia e nella bibliografia di riferimento e, infine, rese più fruibili da una serie di apparati che riguardano le legende dei dritti e dei rovesci.
La copertina della “Sylloge Nummorum Romanorum. Firenze” dedicata alle monete dei Severi (source: archive)Come detto, il volume si inserisce in una serie inaugurata nel 2006 e che, in quasi un decennio, ha dato alla luce numerose monografie dedicate a nuclei del Monetiere di Firenze, tutti di notevole interesse: si va dalle monete etrusche a quelle augustee, dai medaglioni e contorniati romani ad una serie di tesoretti e ripostigli di esemplari antichi, medievali e moderni rimasti per lungo tempo privi di un adeguato supporto di studio e di catalogazione. Onore al merito, dunque, sia agli autori che allo sponsor che, ovviamente, alle istituzioni pubbliche che hanno reso effettiva una collaborazione che sembrava impossibile.