(a cura della redazione) | “Personalmente ritengo che la fusione di monete antiche sia un atto crudele e che il governo indiano dovrebbe lavorare per emanare leggi severe in modo da impedire che ciò accada”. Queste sono state le parole con le quali Hansraj Ahir si è rivolto ai partecipanti ad una conferenza storico-numismatica di alto livello che si è tenuta nella città indiana di Nagpur il 15 gennaio scorso. Il Ministro di Stato per la Chimica ha così assunto, per primo, una posizione precisa contro la pratica, assai diffusa in India, di avviare al crogiolo senza alcuno scrupolo migliaia di antiche monete a causa del loro valore in termini di metallo prezioso.
“Le monete rappresentano documenti molto importanti dell’antica civiltà indiana, ma questo aspetto è stato sottovalutato da intere generazioni”, ha proseguito il ministro, sottolineando che porrà la questione all’attenzione dell’esecutivo quanto prima. Hansraj Ahir, a conoscenza del valore culturale dei reperti numismatici, nel contesto della conferenza ha anche sottolineato la posizione preminente della monetazione dall’Impero Gupta, soprattutto per quanto riguarda le monete d’oro coniate a partire dal regno di Chandragupta I con le loro eleganti rappresentazioni figurative, spesso veri e propri esempi d’arte.
Un numero incalcolabile di queste ed altre monete antiche fanno parte, trattate alla stregua di lingotti o di gioielli di fattura moderna, sia dei patrimoni privati e familiari di milioni di cittadini che dei “tesori” conservati presso i templi indù. Un patrimonio culturale, oltre che collezionistico, al centro di un dibattito volto ad impedire ai privati di trattare con il patrimonio numismatico dell’età antica in modo materialista e senza prospettiva storica.
La notizia che il ministro Ahir sta pensando di formalizzare una legislazione contro la fusione delle monete antiche è stata pubblicata dal quotidiano “Times of India” del 16 gennaio 2016.