(di Antonio Castellani) | Da quando papa Sisto V (1585-1590), al secolo Felice Peretti di Grottammare (Ancona) fece terminare la cupola michelangiolesca, “Er Cupolone” rappresenta uno dei simboli del centro della Cristianità. E’ pur vero che per ben 72 anni di vita avignonese la sede del Papato fu ben lontana da Roma, ma tutto rientrò “nella normalità” a partire dal gennaio del 1377 per proseguire in una storia di uomini e di monete che sarebbe terminata solo nel 1870, con la presa di Porta Pia da parte dei bersaglieri italiani. Con una monetazione lunga dodici secoli e così sparpagliata negli Stati pontifici, numerosi furono i sistemi monetari utilizzati. Per dare un’idea, questo è un elenco delle zecche dove furono coniate monete papali: Roma, Ancona, Ascoli, Avignone, Bologna, Camerino, Carpentras, Fabriano, Fano, Fermo, Foligno, Macerata, Mantova, Modena, Montefiascone, Parma, Perugia, Pesaro, Piacenza, Pont de Sorgues (Contado Venassino), Ravenna, Recanati, Reggio Emilia, Spoleto e Viterbo.
Non potendo, perciò, prendere in considerazione nella sua interezza la vastissima monetazione papale, ci limiteremo in questa sede a presentare una galleria dei nominali coniati in oro che rappresentano, sia per il loro ruolo commemorativo che, ovviamente, di circolazione nei canali commerciali il segmento più prestigioso della serie pontificia: si tratta del fiorino papale, del fiorino da 24 soldi, del ducato papale, del fiorino di camera (o ducato di camera), dello scudo d’oro del sole, dello zecchino romano, della doppia romana e, infine, delle emissioni denominate in lire pontificie. Tutte sono da considerare con i relativi multipli, emessi sporadicamente soprattutto per ragioni di ostentazione.
Facciamo tuttavia un passo indietro per analizzare l’inizio del vero potere temporale del Papato e la costituzione del territorio sul quale si svilupperanno poi gli Stati pontifici, con la loro vera e propria monetazione. Da Adriano I (772-795), membro della famiglia Colonna, sino a Benedetto VII (974-983) della famiglia dei Conti di Tuscolo, a Roma e nei dintorni circolò praticamente soltanto il denaro d’argento e, perciò, non possiamo parlare di un vero e proprio sistema monetario. Dei papi succeduti a Benedetto VII e precedenti Bonifacio VIII (1294-1303), Benedetto Caetani di Anagni, non si conoscono invece monete di alcun tipo. Sotto il pontificato di Gregorio II (715-731) ebbe inizio il potere papale in quanto venne costituito un primo nucleo di territorio sul quale, di fatto, il pontefice esercitava poteri di sovrano temporale. Liutprando, re dei Longobardi, conquistata Ravenna e diretto a Roma, si fermò alle porte della città contrastato dallo stesso Gregorio II che lo convinse a prostrarsi ai suoi piedi e a rendergli obbedienza.