Nel 1302 Benedetto I Zaccaria, consegna la città di Focea al fratellastro Nicolino il quale, vivendo a Genova, deve affidare l’amministrazione della città e delle miniere a suo nipote Tedisio. Nel 1307, alla morte di Benedetto I (che alla sua morte lascia due figli, Paleologo e Eliana), Nicolino Zaccaria insoddisfatto dell’amministrazione di Focea da parte di Tedisio lo depone e al suo posto nomina governatore Andreolo Cattaneo della Volta, a condizione che se sua moglie Eliana fosse morta senza figli, il governo di Focea e lo sfruttamento delle miniere sarebbero passati a Paleologo. E’ così che i Cattaneo, destinati a diventare in seguito Signori di Lesbo per circa otto anni, compaiono per la prima volta sul palcoscenico della storia.
Andreolo Cattaneo, nuovo governatore di Focea, caccia Tedisio dalla città e la ricostruisce. Nel 1314 muore Paleologo Zaccaria; nel suo testamento lascia l’isola di Chio ai figli Martino e Benedetto II e la città di Focea a Andreolo Cattaneo che diventa il solo Signore di questa città. Probabilmente tra il 1323 e il 1329, per far fronte all’incremento della popolazione dovuto all’aumentato impiego di manodopera nell’ estrazione dell’allume, viene costruita vicino a Focea una nuova città chiamata Focea Nuova.
Nel 1329, Andronikos III Paleologo, imperatore del declinante Stato bizantino, favorito dall’assenza di Andreolo Cattaneo, manda un’armata contro Focea Vecchia e la conquista. Anche Focea Nuova si arrende. Tra l’imperatore e Andreolo Cattaneo si stabilisce un accordo, forse con la mediazione dei Genovesi di Pera, secondo il quale Andreolo è autorizzato a guidare la regione come governatore, con l’obbligo di essere totalmente fedele a Bisanzio.