(di Antonio Castellani) | Il prossimo 3 marzo, data di emissione prevista dall’Ufficio Filatelico Numismatico del Vaticano, si avvicina e cresce l’attesa per le serie divisionali in fior di conio e fondo specchio – quest’ultima, come ormai consuetudine, in due versioni – che suggelleranno il Giubileo Straordinario della Misericordia voluto da papa Bergoglio. Cresce l’attesa, dicevamo, innanzi tutto a motivo dei contingenti previsti che risultano sensibilmente sforbiciati rispetto allo scorso anno. Una serie di tagli dovuta al plafond fisso che il Vaticano può coniare e che, con l’introduzione della seconda moneta da 2 euro in calendario, è stato necessario rimodulare a scapito, innanzi tutto, delle serie divisionali.
Nello specifico, la fior di conio 8 valori passa da un contingente di 88 mila a 60 mila cartoncini, mentre la fondo specchio con moneta da 20 euro in argento subisce una decurtazione di 1500 astucci passando da 10 mila dello scorso anno agli 8500 del 2016. La prestigiosa serie proof con moneta d’oro da 50 euro, infine, viene ridimensionata da una tiratura di duemila ad appena millecinquecento pezzi. Per quanto riguarda i prezzi di emissione, invece, un solo ritocco: la serie fior di conio sale infatti da 35 a 38 euro, mentre la proof con argento e quella con oro rimangono, rispettivamente, ai 160 e ai 1090 euro di emissione del 2015.
“Il tema scelto quest’anno per queste monetazioni da 20 euro in argento e da 50 euro in oro – fanno sapere dall’Ufficio Filatelico Numismatico – è l’Anno Santo della Misericordia. Nella prima moneta, è rappresentato sul lato frontale il Santo Padre che abbraccia teneramente un adolescente; sul retro, un’interpretazione artistica della parabola del figlio prodigo (Luca 15,11-32). Sul dritto della moneta da 50 euro il Successore di Pietro è raffigurato nel momento dell’apertura della Porta Santa della Basilica Vaticana; sulla Sua mitra l’artista ha disegnato la Vergine Misericordiosa. Il rovescio riproduce un’immagine ispirata al logo del Giubileo: Gesù che si carica sulle spalle un uomo, ovvero l’umanità intera”.
Una descrizione stringata che nasconde due bellissime monete opera, rispettivamente, delle artiste Daniela Longo (la 20 euro in argento) ed Orietta Rossi (la 50 euro in oro). L’abbraccio tra il pontefice e l’adolescente, modellato dalla Longo sui 20 euro, comunica tutta la tenerezza dell’incontro tra il pastore e il giovanissimo discepolo che, con felice scelta, guarda dritto – non senza emozione – verso chi osserva la moneta. Papa Francesco, viceversa, è colto con gli occhi socchiusi e sorridente, come siamo abituati a vederlo nel corso di tanti incontri pubblici. Al rovescio, nella miglior tradizione della numismatica vaticana, l’episodio evangelico dell’abbraccio tra il padre e il figlio ritrovato comunica, attraverso le fisionomie e gli sguardi, da una parte lo smarrimento di colui che ritorna dopo essersi allontanato e, dall’altro, l’amore incondizionato di colui che accoglie il sangue del proprio sangue. Le porte aperte della casa sullo sfondo accentuano il messaggio dell’accoglienza, reso ancor più fresco ed originale dall’inserimento di un cagnolino che fa festa – anch’egli in modo incondizionato – al giovane che era stato suo padrone e, forse, compagno di giochi.
Per quanto riguarda la pezzatura in oro da 50 euro, la solennità giubilare è colta da Orietta Rossi nel momento simbolico ed intenso dell’apertura della Porta Santa da parte del pontefice; un papa dallo sguardo devotamente abbassato e con le mani giunte, che si fa “primo pellegrino” dell’Anno Santo. Al rovescio, che si armonizza perfettamente con quello dei 20 euro tanto da creare un simbolico “dittico giubilare”, campeggia invece la figura del Cristo che si carica sulle spalle un giovane, uomo tra gli uomini che si lascia portare da lui in totale abbandono. Il gregge del genere umano è raffigurato sullo sfondo di una composizione che, al pari di quella del rovescio dei 20 euro, evoca tratti giotteschi e lineamenti bizantini al tempo stesso e che e frutto di quella “scuola di zecca” che a Roma ha avuto e vanta ancora ottimi maestri.
L’anatomia e l’allegoria, in queste monete, si fanno poesia e catechesi al massimo livello simbolico. I dritti, viceversa, si svelano profondamente umani ed attuali, realistici nei gesti e negli atteggiamenti di Francesco, vere e proprie “istantanee in tondello” che vanno ad arricchire la storia della monetazione dei papi e che, come ogni anno, faranno la felicità di migliaia di collezionisti.