(di Gabriele Lepri) | Marco Antonio Gordiano Sempronio Romano Africano, meglio conosciuto come Gordiano I, è passato alla storia a seguito della sua acclamazione come imperatore romano assieme a suo figlio, potere tenuto per qualche settimana tra marzo e aprile del 238. Secondo l’“Historia Augusta” sua madre era una donna romana di nome Ulpia Gordiana, mentre suo padre un senatore romano di nome Mecio Marullo; siccome questo nome non è riscontrato nell’onomastica romana, gli studiosi credono, a ragione, che si tratti di una delle molte notizie fantasiose di cui l’“Historia Augusta” è piena. In antichità, in mancanza di antenati illustri, il nome a volte poteva fare riferimento alla città di provenienza: se fosse così anche in questo caso, avremmo origini anatoliche per Gordiano I, in quanto proprio lì vi era la città di Gordio. Le poche notizie sono discordanti anche sulla moglie di Gordiano I: secondo l’“Historia Augusta”, la moglie di Gordiano sarebbe stata Fabia Orestilla, che l’autore vorrebbe discendente di Antonino Pio e Marco Aurelio attraverso il padre, Fulvio Antonino. Gli storici ritengono invece che sua moglie fosse la nipote di Erode Attico; da lei Gordiano ebbe almeno due figli, Marco Antonio Gordiano (Gordiano II) ed Antonia Gordiana, la madre di Gordiano III. Suo figlio Gordiano II prese lo stesso nome del padre, Marco Antonio Gordiano Semproniano Romano Africano, e sappiamo che nacque all’incirca nel 192 d.C.
Busto marmoreo di Gordiano I conservato a Roma, ai Musei Capitolini (source: web)Da queste poche notizie possiamo intuire che la famiglia dei “Gordiani” era di origini equestri, ma non sappiamo in quale ambito e soprattutto in quale parte dell’impero operasse e quale fossero gli interessi principali. La carriera politica di Gordiano I iniziò un po’ tardi rispetto alla normale età degli altri suoi colleghi perché nei suoi anni giovanili egli approfondì studi di retorica e letteratura. Durante il suo “cursus honorum” comandò la Legio III Scythica nella provincia di Siria, ricoprì la carica di governatore della Britannia nel 216 d.C. e fu console suffetto sotto Eliogabalo. In Britannia sono state trovate alcune epigrafi con il suo nome abraso: questo ci porta a pensare che durante il suo governatorato non fosse amato in quella provincia.
Sopravvissuto ai tumultuosi anni dei severi, lo ritroviamo come proconsole in Africa durante il regno di Alessandro Severo – aveva circa ottant’anni – e proprio durante il suo proconsolato salì al trono Massimo il Trace. Anche le poche notizie della carriera di Gordiano provengono dall’“Historia Augusta”: sappiamo che servì come questore sotto l’imperatore Eliogabalo e come pretore sotto Alessandro Severo; inoltre fu governatore dell’Achea e console suffetto.