(di Roberto Ganganelli) | Martino V, al secolo Oddone Colonna, venne eletto papa dal Concilio di Costanza l’11 novembre del 1417. Era nato a Genazzano, in provincia di Roma, nel 1368 e la cittadina laziale, a distanza di sei secoli, ha deciso di dedicare all’illustre personaggio una serie di eventi tra cui la coniazioni di una medaglia d’arte celebrativa che è stata magistralmente modellata da Laura Cretara e coniata in bronzo patinato, con altrettanta perizia, dallo stabilimento storico fiorentino Picchiani & Barlacchi. La coniazione si affianca – nell’ambito dell’Anno Martiniano indetto a Genazzano – ad un calendario dedicato alla figura di Martino V, ad un volume speciale, ad un annullo filatelico e ad una giornata di studi che si terrà sabato 9 settembre a Castello Colonna a partire dalle ore 18.00 e che vedrà gli interventi di illustri studiosi (per maggiori informazioni, si veda il volantino in coda all’articolo).
Al dritto della medaglia celebrativa spicca un solenne e raffinato mezzo busto del pontefice, di gusto antico, ispirato ai più noti dipinti raffiguranti Martino V tra i quali uno, celeberrimo, opera del Pisanello. Il ricco piviale ornato, i solenni lineamenti, la modellazione ci riportano a quel Quattrocento così complesso, ma anche così ricco, per la storia dell’arte come per quella della Chiesa di cui papa Colonna resse le sorti per ben quattordici anni, fino alla morte avvenuta nel 1431. A circondare il ritratto rivolto a sinistra l’iscrizione MARTINVS . V . COLVMNA . PONT. MAX. MMXVII.
Il rovescio della medaglia, invece, è di soggetto architettonico e mostra la facciata del Castello Colonna a Genazzano che, nella sua maestosità, ancora oggi domina il centro abitato e testimonia la potenza della famiglia che vi si insediò già verso la metà dell’XI secolo e ne fece la propria dimora d’eccellenza, il centro del proprio potere politico e il simbolo di un prestigio. Qui nacque nel 1368 Oddone Colonna, poi Martino V, e la ricorrenza dell’elezione al soglio pontificio è testimoniata dalla legenda in cerchio SESTO . CENTENARIO . DELL’ELEZIONE . AL . PONTIFICATO . DI . ODDONE . COLONNA . DI . GENAZZANO, mentre nel campo sono riportate le date 1417 e 2017. In esergo, infine, i nomi delle due istituzioni – il Comune e la Pro Loco di Genazzano – che hanno patrocinato la coniazione di questa bella medaglia.
Per meglio comprendere quanto importante sia stata, nella storia, la figura di Martino V Colonna, ecco quanto ha scritto per l’occasione del VI centenario dall’elezione al pontificato mons. Pasquale Iacobone, responsabile del Dipartimento Arte e Fede del Pontificio Consiglio della Cultura: “Sei secoli esatti ci separano da quell’anno in cui si verificò un evento che ha lasciato tracce profonde nella storia della Chiesa sia di tutto l’Occidente. L’11 novembre 1417, infatti, fu eletto Papa, Successore dell’Apostolo Pietro sulla Cattedra di Roma, il Cardinale Oddo o Oddone Colonna, nato a Genazzano tra il 1368 e il 1370. Non fu un’elezione come le altre, giacché segnò le vicende della Chiesa, lacerata dal ‘Grande Scisma’, e di conseguenza quella dei vari regni europei, anch’ essi profondamente divisi e in guerra tra di loro. L’elezione di Martino V, avvenuta a Costanza, dove era in corso il Concilio, proprio nel giorno di San martino, riaccese le speranze di una Chiesa finalmente unita e di un’Europa finalmente pacificata. I contemporanei parlarono di un vero e proprio “miracolo” operato dallo Spirito Santo. L’elezione di Martino V segnò una svolta significativa anche in campo culturale ed artistico, e per la città di Roma, dove il pontefice arrivò nel 1420, divenne l’inizio della rinascita.
Da Genazzano a Costanza | Oddo o Oddone, figlio di Agapito Colonna, signore di Genazzano, e di Caterina Conti, nacque a Genazzano nel 1368 o, più probabilmente, in una data collocabile tra il 25 gennaio 1369 e il 25 gennaio 1370. Tale datazione si ricava da un documento in cui gli viene assegnato il beneficio del Priorato di S. Maria di Bevagna, Diocesi di Spoleto, in data 25 gennaio 1391, e in cui Oddone è denominato ‘magister’, ‘notarius papae’, essendo ‘in vicesimosecundoetatis sue constitutus’.
Il 14 febbraio 1387, appena diciottenne, è nominato canonico della cattedrale di Lüttich, mentre a partire dal 23 ottobre 1391 è citato come Priore di S. Maria di Bevagna. Nel 1401 viene nominato amministratore della Chiesa di Palestrina. Il 12 luglio 1405 è nominato da Papa Innocenzo VII Cardinale diacono del titolo di S. Giorgio in Velabro. Come Cardinale partecipa all’elezione dei Pontefici Gregorio XII, Alessandro V e Giovanni XXIII. Nel febbraio 1411 viene nominato vicario generale in Perugia, Todi, Orvieto e Umbria. Si reca al Concilio di Costanza al seguito di Giovanni XXIII.
Al Concilio di Costanza | Dal 1378 la Chiesa viveva il dramma del cosiddetto ‘Grande Scisma’, una lacerante divisione interna, con gruppi che facevano capo a tre diversi pontefici (le tre ‘obbedienze’). Nel 1414, quando il Re dei Romani Sigismondo di Lussemburgo, difensore della Chiesa, convoca il Concilio di Costanza, regnano, infatti, contemporaneamente tre Papi: uno a Roma, Gregorio XII (Angelo Correr), uno ad Avignone, Benedetto XIII (Pietro de Luna) e un altro a Pisa, Giovanni XXIII (Baldassarre Cossa). Per sanare l’assurda divisione della Chiesa e avviarne la riforma, come pure per sanzionare le eresie di Wiclif e Hussviene indetto, con una Bolla del 9 dicembre 1413, un Concilio da celebrare a Costanza, nella Germania del Sud, al confine con la Svizzera.
Il Concilio viene aperto, il 5 novembre 1414, da Papa Giovanni XXIII. Questi, però, nel marzo del 1415, fugge da Costanza per rifugiarsi a Sciaffusa. Il 29 maggio successivo il Concilio, durante la XII sessione, depone il Pontefice, che muore il 22 novembre 1419. Il Papa romano Gregorio XII annuncia la sua abdicazione il 4 luglio dello stesso anno. Invece Benedetto XIII, residente ad Avignone, non cede alle pressioni dell’Imperatore Sigismondo, che chiede la sua abdicazione, e viene anch’egli deposto dal Concilio il 26 luglio 1417, nella XXXVII Sessione. Il Concilio deve così occuparsi, oltre che della questione della predicazione eretica di Huss, seguace di Wiclif, anche dell’elezione di un nuovo e unico Papa, che fosse da tutti riconosciuto e accolto come il legittimo successore di Pietro.
Il Conclave | La Sede vacante viene proclamata il 30 maggio 1417. Nella sessione XLI, dell’8 novembre 1417, si decidono le modalità di svolgimento del Conclave. Il Conclave si aprela stessa sera dell’8 novembre, nella Kaufhaus (Loggia dei Mercanti) di Costanza, sede designata da Sigismondo. All’elezione partecipano 23 cardinali e 6 delegati per ciascuna delle cinque grandi Nazioni: Italia, Germania, Francia, Inghilterra e Spagna, cioè 53 votanti in tutto. Nonostante la complessità della procedura l’accordo tra tutti i partecipanti viene raggiunto dopo soli tre giorni, e questo sembra quasi un miracolo operato dallo Spirito Santo.
Durante il Conclave i partecipanti al Concilio, il clero e i fedeli di Costanza si recano processionalmente davanti alla sede cantando il Veni creator, in un clima di intensa pietà e di grande commozione, oltre che di trepida attesa. L’11 novembre 1417, all’ora decima, mentre è in corso la processione a cui partecipa anche il Re dei Romani Sigismondo, viene eletto Papa,quasi all’unanimità, il Cardinale Oddone Colonna di Genazzano, che prende il nome del Santo del giorno, e assume così il nome di Martino V. La sua elezione, ritenuta legittima e da tutti riconosciuta, è salutata con grandissima gioia da tutto l’Occidente, perché mette fine al Grande Scisma che lacera la Chiesa da quarant’anni, dal 1378 al 1417.
Non avendo ricevuto gli Ordini Sacri, Oddone viene consacrato diacono il 12 novembre, sacerdote il 13 e vescovo il 14. L’incoronazione avviene nella cattedrale di Costanza il 21 novembre 1417. Per tale solenne cerimonia e per la singolarità dell’elezione viene redatto un nuovo cerimoniale che si adatta alla particolare condizione di Oddone. La sua elezione è motivata, oltre che dalla nascita illustre, dalla sua pietà e moderazione, dalla sua esperienza negli affari e nei rapporti diplomatici. Godefama di essere semplice e dolce, estraneo agli intrighi di corte. Pochi mesi dopo, il 22 aprile del 1418, nella sessione XLV, Martino V dichiara chiuso il Concilio, riconosciuto poi come Ecumenico da Papa Eugenio IV nel 1446.
Sorge, allora, la questione di dove risiedere, di quale debba essere la Sede del Successore di Pietro. L’Imperatore propone Basilea, Magonza e Strasburgo; i Francesi propendono per un ritorno ad Avignone; molti auspicano, invece, un ritorno a Roma, l’antica sede del Pontefice romano. Martino V decide di ritornare a Roma, anche se le circostanze non sono del tutto favorevoli. Nel cammino verso Roma tocca Sciaffusa, Berna e Ginevra; quindi Pavia e Milano, dove arriva il 18 ottobre 1418. Quiconsacra l’altare maggiore del Duomo, motivo per cui una sua statua compare nel transetto. Passa, poi, per Brescia e il 24 ottobre arriva a Mantova.Nel febbraio del 1419, toccando dapprima Ferrara, arriva a Firenze, dove consacra la chiesa di S. Egidio e quella dell’Ospedale di S. Maria Nuova. Il 9 settembre lascia Firenze per dirigersi a Roma, dove arriva il 28. Il 30 settembre 1420 fa il suo ingresso trionfale a Roma e da Santa Maria del Popolo procede processionalmente fino alla basilica di San Pietro.
A 33 anni dall’ultimo Giubileo, celebrato nel 1390, indice un Giubileo che, seppur in tono minore, si svolge tra il 1423 e il 1424.É il primo Giubileo in cui viene aperta una Porta Santa. Il 26 maggio 1426 promuove la prima creazione cardinalizia del suo Pontificato: tra i nuovi cardinali il nipote Prospero (nomina ‘in pectore’, pubblicata solo l’8 novembre 1430). Il 20 febbraio 1431 muore per apoplessia, e nello stesso giorno si verifica un’eclissi di sole. Viene sepolto nella basilica di San Giovanni in Laterano, davanti all’altare maggiore. La lastra tombale bronzea, collocata nel 1445, proviene da Firenze, ed è attribuita a Simone Ghini, o a qualche artista della cerchia di Donatello: ne è committente il nipote cardinale, Prospero. Ai piedi della sua figura un cartiglio così lo ricorda: “Martinus PP. V seditannos XIII mens. III dies XII. Obiit an. MCCCCXXXI dies XX febrarii. Temporum suorum felicitas”. Oddone Colonna di Genazzano, Papa Martino V, fu, dunque, ‘la felicità dei suoi tempi’, e il suo pontificato segnò per un’epoca nuova per la Chiesa Cattolica e per la città di Roma l’inizio del Rinascimento”.