(di Antonio Castellani) | 17 giugno 2015, Fort Pierce: un’immersione come tante al largo delle coste della Florida per la famiglia Schmitt, attiva da anni nel settore delle ricerche subacquee. Luogo dell’esplorazione, un fondale ad appena 15 piedi di profondità (meno di 5 metri) a poco più di 300 metri di distanza dalla riva. Eric, 27 anni, figlio di Rick e Lisa Schmitt, non nutre grandi speranze quando sente il segnale del suo metal detector attivarsi: nella maggior parte dei casi, infatti, in situazioni del genere i ritrovamenti consistono in lattine di birra, ami da pesca, rottami metallici. Ma stavolta il caso vuole diversamente: da quella fortunata giornata di ispezioni subacquee emergeranno infatti circa 12 metri di collane in oro massiccio finemente lavorato e la bellezza di 51 monete – anche queste coniate col biondo metallo – per un valore che verrà stimato in circa un milione di dollari.
Le monete e i gioielli ripescati in Florida e appartenenti al carico di uno dei galeoni spagnoli naufragati tre secoli fa (source: web)
Il tutto proviene da un famoso, quasi leggendario tesoro, quello naufragato nel 1715 e che si trovava a bordo di una flotta di dodici galeoni in rotta da Cuba alla Spagna. Fu un vero disastro, per la Corona di Madrid, dal momento che quell’oro sarebbe stato vitale per rimpinguare le casse statali sull’orlo della bancarotta. Una sola delle navi sopravvisse alla disastrosa tempesta, e il suo equipaggio non poté far altro che portare la terribile notizia alla madrepatria, insieme ai pochi valori superstiti (a onor del vero va detto che, poco dopo il naufragio, grazie alle acque basse parte del tesoro fu recuperato).
La conferenza stampa durante la quale è stato presentato ai media e al pubblico il tesoro rinvenuto sui fondali della Florida (source: web)Il resto, come accaduto centinaia di volte nel corso della storia, finì in fondo al mare: nel tempo, alcuni esemplari di monete, oggetti preziosi, parti delle navi furono recuperati per caso o in seguito a campagne di ricerca sistematiche divenute sempre più frequenti e organizzate. Nel sito in oggetto, ad esempio, una società privata è stata appositamente creata per organizzare i recuperi, la 1715 Fleet Queens Jewels il cui fondatore, Brent Brisben, nella conferenza stampa di presentazione del tesoro ha dichiarato: “E’ come se questi oggetti siano voluti riemergere dalle profondità dell’oceano proprio nel terzo centenario del naufragio!”.
Le monete rinvenute al largo della Florida, in particolare, sono tutte di notevole interesse storico e numismatico: si tratta di 12 esemplari da 1 escudo, 22 da 2 escudos e 17 da 8 escudos; una di queste, in particolare, è di grande rarità essendo stata coniata dalla zecca di Città del Messico per ostentazione a nome di Filippo V e destinata, probabilmente, ad essere omaggiata ad un altro membro della famiglia reale. L’esemplare, in conservazione ottimale, viene stimato circa mezzo milione di dollari, se dovesse andare all’asta, mentre gli altri 8 escudos hanno un valore di mercato compreso tra 15 e 25 mila dollari. I 2 escudos sono stati stimati tra 4 e 5 mila dollari ciascuno, mentre i pezzi da 1 escudo tra 3 e 4 mila.
Un “tesoro nel tesoro”: i rarissimi 8 escudos del 1715, zecca di Città del Messico, stimati almeno mezzo milione di dollari (source: web)Secondo gli accordi tra la società di ricerche, la famiglia Schmitt e lo Stato della Florida, il 20% del valore del tesoro spetterà, con diritto di scelta e prelazione, al patrimonio pubblico mentre il restante 80% sarà appannaggio dai rinvenitori e potrà essere messo sul mercato. “Un tesoro – hanno dichiarato i rappresentanti della 1715 Fleet Queens Jewels – che ripaga delle ricerche effettuate sul sito del naufragio dal 1963 ad oggi e che ha, oltre al valore commerciale, un grande significato storico”. Le ricerche, d’altra parte, continuano dal momento che – secondo le stime degli archeosub americani – nel sito del grande naufragio del 1715 potrebbero ancora giacere monete, gioielli e altri tesori per l’astronomica cifra di 400 milioni di dollari. Sul tesoro è stato realizzato anche un video, dalla redazione locale della Cbs, che potete visualizzare qui.