(di Pietro Magliocca) | La coniazione di monete battute sotto Ferdinando IV di Borbone è stata, dagli studiosi, suddivisa in quattro periodi di cui tre prima dell’unificazione dei regni di Napoli e Sicilia; quella che interessa questo scritto ricade nel primo periodo di regno (1759-1799) e riesamina la serie aurea dei 6, 4 e 2 ducati degli anni dal 1761 al 1764. I primi tre periodi furono i più lunghi, pacifici e ricchi per il regno di Napoli e Ferdinando IV favorito dal fatto che il padre Carlo fece affluire ingenti quantitativi d’oro e d’argento, continuò a ritmo incessante la coniazione di monete auree con lo stesso peso e titolo dei pezzi stabiliti da Carlo (carati 21 e ¾).
Ferdinando successe a Carlo nel 1759 e nello stesso anno, il 24 dicembre, venne coniata, a Napoli, la prima moneta d’oro a suo nome, il pezzo da 6 ducati di cui secondo i documenti si coniarono 5342 esemplari (fig. 1). La coniazione durò fino al 14 novembre 1785, ultimo anno in cui furono battuti i 6 ducati con l’effige di Ferdinando IV di Borbone, e fu elevatissima, 2.816.261 di pezzi coniati. A differenza delle monete d’oro coniate sotto Carlo di Borbone, gli aurei di Ferdinando IV presentano varietà sia nell’effige del re sia nella presentazione dei rovesci (innumerevoli anche le varianti di punteggiatura e di legenda). Per la classificazione puntuale delle monete da 6 ducati si rimanda al catalogo “Gigante” 2016 e al lavoro di Mario Pannuti apparso nel “Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano”, Anno L-LI (gennaio 1965/dicembre 1966).
Nel 1760 venne inciso un tipo che a differenza dei due conii del 1759, Ferdinando venne presentato raffigurato con la testa più piccola e con il “fichu” sul collo (il “fichu” era un piccolo scialle triangolare o di velo usato per coprire la scollatura). Il 6 ducati del 1760 costituisce una specie a se stante in quanto l’effige del sovrano è diversa dai successivi del quarto tipo (catalogati secondo il metodo Gigante). Sia i 6 ducati del 1759 che parte di quelli datati 1760 non hanno impresse, al dritto sotto il busto del sovrano, le sigle dell’incisore; al contrario, su una parte delle 30.010 monete coniate con la data 1760 (e non si è in grado di stabilirne quanti pezzi), possiamo osservare le sigle IA dell’incisore dei conii del periodo, cioè Ignazio Aveta (fig. 2 e fig. 3). La moneta da 4 ducati venne coniata la prima volta il 13 dicembre del 1760 (fig. 4) e quella da 2 il 27 febbraio 1762 (fig. 5 e fig. 6).
Fig. 1 (senza sigle) Fig. 2 (senza sigla) | Fig. 3 (sigla I.A.) Fig. 4 Fig. 5 Fig. 6