Anche i 5 euro in argento proof, che prevedono un contingente di 6500 esemplari e un prezzo di emissione di 58 euro, si ricollegano in qualche modo al tema della 2 euro. Il papa ha scelto infatti come tema centrale del Sinodo dei vescovi del 2015 proprio la famiglia, nucleo vitale della società della comunità ecclesiale cui è stata affidata direttamente dal Signore la missione di predicare il Vangelo di Cristo ad ogni creatura. Il dritto della moneta reca il profilo di papa Francesco, mentre al rovescio l’artista Daniela Longo ha riprodotto, con perfetto senso della composizione armonica, il bacio di Gioacchino ed Anna affrescato da Giotto nella Cappella degli Scrovegni di Padova. Un’icona di amore familiare che si fa trascendente e, al tempo stesso, rimane concreta e commovente nella modellazione della Longo, originale anche nel ritratto papale di tre quarti, così umano e spontaneo come lo è papa Bergoglio. Le incisioni dei materiali creatori sono state curate da Claudia Momoni.
I 10 euro in argento proof previsti in uscita il 6 ottobre, invece, saranno disponibili in 6999 pezzi e rendono omaggio ad un grande pontefice dei nostri tempi, forse quello che per ampiezza di opere e per influenza su un’epoca cruciale ha segnato di più il secondo Novecento: parliamo di Karol Wojtyla, scomparso il 2 aprile 2005 e asceso poi alla gloria degli altari. La realizzazione artistica delle immagini è opera di Cristina De Giorgi, che ha sapientemente riprodotto sul dritto della moneta lo stemma di papa Francesco e, sul rovescio, il volto del papa che ha guidato la Chiesa ed i suoi fedeli nel nuovo millennio. Le incisioni sono a cura di Maria Grazia Urbani.
Sia su questa moneta che sui 5 euro, il taglio riporta inciso il motto papale con la data nella forma MISERANDO ATQUE ELIGENDO + MMXV +. Una particolarità estetica e tecnica al tempo stesso è data dall’aureola che circonda il volto sorridente di Giovanni Paolo II: su sette livelli concentrici, infatti, è stata riprodotta in micro scrittura una serie di frasi del papa polacco divenute celebri, ad iniziare dal motto “Totus tuus” che egli scelse, in affidamento alla Madonna, nel 1978, ad inizio pontificato. Un modo originale di “sintetizzare” uno dei papati più densi e rivoluzionari della storia, ma anche una dimostrazione delle capacità tecniche raggiunte dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato che ha curato questa come le coniazioni descritte in precedenza.