(a cura della redazione) | Proseguendo il ciclo di emissioni dedicate alle “Età dell’Europa”, che riflette alcuni dei più importanti movimenti artistici del nostro continente, il tema della serie Europa Star 2017 è stato individuato, come accennato in precedenti articoli, nell’Età del ferro e del vetro, a cavallo tra XIX e XX secolo. La moneta portoghese della serie, creata dal designer Eduardo Aires, è ispirata all’ingresso suggestivo Palácio de Cristal, edificio in granito, ferro e vetro inaugurato a Porto nel 1865, demolito nel 1951 e di cui ancora oggi sopravvivono i bellissimi giardini circostanti.
Una particolare caratteristica di questa moneta da 5 euro proof coniata da Lisbona in 7500 esemplari in argento a titolo 925 millesimi (mm 30 per g 12,1) è che si tratta della prima coniazione in assoluto nella storia monetaria del Portogallo ad utilizzare due diversi materiali – metallo e acrilico trasparente – che mira a ricreare l’armonioso utilizzo del ferro e del vetro nell’architettura del XIX secolo. Una seconda, preziosa versione in oro – e acrilico! – ha anch’essa finitura proof, facciale di 5 euro (mm 30 per g 13,3) ed è stata realizzata in 2500 pezzi.
Il Palácio de Cristal di Porto, progettato dall’architetto britannico Thomas Dillen Jones, venne costruito sul modello del celeberrimo Crystal Palace di Londra. Misurava ben 150 metri di lunghezza e 72 metri di larghezza ed era diviso in tre grandi navate. La sua costruzione iniziò nel 1861, e il 18 settembre del 1865 venne inaugurato dal re Don Luis.
Fu progettato per ospitare la grande Mostra Internazionale di Porto, organizzata dall’Associazione Industriale della città. La mostra, oltre a contare sulla visita ufficiale del re e del principe ereditario, vide la presenza di ben 3.139 espositori di cui 499 francesi, 265 tedeschi, 107 britannici, 89 belgi, 62 brasiliani, 24 spagnoli, 16 danesi e rappresentanti di Russia, Paesi Bassi,Turchia, Stati Uniti e Giappone. Nel corso dei suoi 86 anni di esistenza, la struttura ha ospitato molte altre mostre divenendo anche un vivace centro culturale (al suo interno, fra l’altro, si trovava uno degli organi a canne più grandi del mondo).