Potrebbe essere seguito, come prassi, un ordine immediato oppure informale di “abbruciatura” dei biglietti già prodotti e numerati, uno almeno dei quali – quello, inedito, qui presentato – potrebbe essere stato sottratto da un dipendente sleale, conservato (con altri?) fino all’ingresso in circolazione del tipo, nel 1949, e quindi speso senza particolari remore e senza che nessuno facesse caso a quella firma “anomala” del governatore-presidente Einaudi.
Un’altra ipotesi è che i pezzi prodotti possano essere rimasti “congelati” in qualche caveau o magazzino per alcuni anni e solo in seguito distrutti, una volta eletto Einaudi presidente della Repubblica. E’ infatti da considerare che, per ragioni di correttezza politico-istituzionale, far entrare in circolazione nuove banconote con la firma del capo dello Stato appena eletto (sebbene governatore di Bankitalia, ai tempi della decretazione) non sarebbe stato “opportuno”, specie in ragione dell’infuocato clima di scontro sociale in atto, in quegli anni, in Italia. L’elevato numero di serie impresso sul biglietto qui presentato rende probabile, peraltro, l’avvenuta stampa di molte decine di milioni di banconote (forse, di tutto il contingente previsto), di cui una (o più?) sfuggite alla distruzione ed entrate in circolazione tra l’indifferenza generale dei cittadini – ma anche dei cassieri di banca – confuse con le “normali” 100 lire di analogo impianto e firmate Introna-Urbini.
Come noto, le 100 lire “Italia turrita” furono prescritte definitivamente il 30 settembre 1954, dopo una circolazione effettiva di circa quattro anni e un ulteriore anno di progressivo ritiro da parte degli sportelli bancari. I contingenti di biglietti fuori corso legale vennero, come prassi, inceneriti e non è dunque da escludere che, tra di essi, vi fossero altri esemplari a firma Einaudi-Urbini analoghi a quello qui presentato – finora, un unicum – ed entrato in circolazione in modo illegittimo e quasi casuale. Per chiarire in modo definitivo se vi furono effettivamente una stampa ed una successiva “abbruciatura”, oltre che la generica e ben nota “mancata emissione” delle 100 lire in oggetto, sarebbe tuttavia necessario consultare in modo approfondito la documentazione dell’archivio storico della Banca d’Italia. Per ora abbiamo scoperto una banconota, prova concreta e prezioso documento di un passaggio in parte ancora da chiarire nella storia della cartamoneta italiana del secolo scorso. E ora, per ammirare questo pezzo unico non rimane che… cliccare e accedere alla pagina seguente.