DOSSIER SPECIALE: IPOTESI SULLA DATAZIONE DEI PRIMI DENARI GENOVESI | 2

Nel gruppo di denari con due punti al rovescio, abbiamo anche in questo caso, con le immancabili eccezioni, la costante del castello di terzo tipo, base rettilinea apici orizzontali prolungati verso il cerchio interno. L’esame di questi denari ci mostra uno stile più raffinato; proliferano i segni di zecca e i segni nei vari quarti della croce (lettera “n” gotica, crescente nei vari quarti, punto nel 1° quarto, punta nascente da globetto nel 2° quarto, spina nel 1°, 2°, 3° quarto, triangolino dopo REX), è da notare un calo significativo nel peso medio.

Questo proliferare di segni in questi tipi di denari che sembrerebbero battuti a cavallo tra i secoli XIII e XIV inducono a pensare che i Magistrati alla zecca volessero un preciso contrassegno di ogni singola coniazione a tutela della bontà dichiarata e più volte elusa dagli zecchieri. Si ha notizia da Bartolomeo Scriba, annalista del tempo, che nel 1236, le autorità cittadine imposero alla zecca un ritorno al buon titolo iniziale sotto la minaccia e l’applicazione di severissime pene.

004L’osservazione dei denari ed il confronto con monete coeve genovesi come i grossi le frazioni di Genovino ed il Genovino stesso, potrebbe inquadrare nel periodo, qualche classe di denari.

Osservando un grosso da 4 denari, in pratica quella moneta di buon argento che secondo il Desimoni avrebbe iniziato a battersi nel 1172 mentre secondo il Lopez, nel suo studio “Sui primi denari grossi d’argento”, verso il 1217, cioè agli inizi del XIII secolo, ho notato una fortissima somiglianza tra i simboli di zecca di detto grosso e un denaro.