(di Maurice Cammarano) | Il presente studio prende in esame, in senso generale, le coniazioni realizzate a Caffa dai Genovesi e, in particolare, le rarissime imitazioni di ducati in oro al tipo veneziano realizzate sotto Filippo Maria Visconti (1421–1435) e in seguito a nome di Carlo VII re di Francia (1458-1461), nella loro veste di signori di Genova. Caffa, l’antica città di Teodosia, si trova all’estremità orientale della Penisola della Crimea in una posizione altamente strategica atta a controllare sia la navigazione lungo la costa nord del Mar Nero, sia quella attraverso lo stretto tra il Mar Nero ed il Mar d’Azof. Per queste sue peculiari caratteristiche, tra il 1268 circa ed il 1475, la città divenne un’importantissima colonia genovese contribuendo al potere marittimo e commerciale della città italiana nel Levante.
Prima che i Genovesi si insediassero a Caffa, la città era un porto di poca importanza, ma con il loro arrivo si sviluppò vertiginosamente con nuovi magazzini, depositi e fondachi, tanto da diventare un porto capace di ospitare fino a duecento navi. Caffa centralizzava la maggior parte delle importazioni e le esportazioni commerciali provenienti dall’Asia; riceveva le preziose sete e le spezie da Tana, avamposto alle foci del Don all’estremità settentrionale del Mar d’Azof e terminale della via della seta e delle spezie provenienti dall’Oriente. Veniva inoltre esportato sale, proveniente dalle saline della Crimea, pesce salato, grano, legnami, pelli e pelliccie provenienti dall’entroterra tartaro, Tana e Trebisonda. Caffa era tristemente nota anche per il commercio degli schiavi russi e tartari destinati all’Europa, falcidiata dalla terribile peste nera del 1347. La colonia, come le altre, veniva organizzata militarmente ed amministrativamente da Genova, era governata da un console eletto annualmente dalla madrepatria e batteva moneta.
Di Caffa, fino ad alcuni anni fa, si conoscevano solo due tipi di monete: gli aspri e i follari. Gli aspri, quasi sempre, sono monete bilingui, hanno forma e diametro molto irregolare di circa 13-16 mm, sono in argento di bassa lega e pesano circa 0,80 grammi; portano al dritto il simbolo del castello genovese e la legenda in caratteri latini della città dalle numerose varianti: CAFFA, C-CAFA, C-CARE, oppure DVX MED CARE durante la signoria a Genova di Filippo Maria Visconti (1421-1436). Al rovescio compare il “tamga”, simbolo dei khan tartari e una legenda in arabo comprensiva del nome e dei titoli del khan regnante.