(informazione pubblicitaria) | Appuntamento da non perdere, il 7 e 8 ottobre prossimi, per gli appassionati di numismatica: nella raffinata cornice dell’Hotel Four Season di Milano, in Via Gesù 6/8, la Numismatica Varesi di Pavia terrà infatti la propria 69a vendita all’asta. Un doppio incanto, per la verità, dal momento che verranno proposte sia la Raccolta “ANPB” – incentrata su circa 1500 monete italiane dall’anno 1000 al 1797 – che la Collezione Mauro Scarlato Di Mauro, un pregevole insieme di monete in oro estere, soprattutto di Austria, Ungheria e Inghilterra.
Quella che si cela dietro la sigla “ANPB” è ben più di raccolta numismatica: si tratta infatti dell’opportunità, attesa per anni, da tanti collezionisti di acquisire monete lungamente desiderate e di illustre provenienza: dalle collezioni Magnaguti (1954-1956), Fassio (1956), Dolivo (1962-1963), Gavazzi (1954-1987), Lucheschi, (1975), Panciera di Zoppola Gambara (1976), Grigoli (1980), Albert von Hohenkubin (1984), Muntoni (1984), Cappelli (1985), Spahr (1987), Catemario duca di Quadri (1994), Longhini (1992), Di Rauso (2003), Grossi (2005), Pesce (2005), Curti (2007), Este Milani 2009, Demicheli (2010). Nonché da primari commercianti in Italia: i milanesi Ratto e Crippa; Santamaria di Roma, De Falco di Napoli, Rinaldi a Verona, Bobba in Asti e anche da Varesi e Nomisma (che collabora all’asta).
I proprietari dei circa 1500 lotti di questo catalogo sono lombardi da generazioni, con origini partenopee. Hanno maturato interesse per le monete di zecche italiane, passandosi il testimone per generazioni, di padre in figlio. I primi acquisti registrati sono già agli inizi del ‘900. La raccolta ha il suo centro di interesse nella grandi città di Milano, Roma e Napoli, e per affinità artistiche nelle zecche emiliane, di Venezia e Firenze; i collezionisti hanno cercato di coprire l’evoluzione della storia della moneta in Italia dall’anno 1000 alla prima campagna napoleonica. Sono state ricercate e raccolte monete coniate da tutti i grandi personaggi che hanno fatto la storia del Nostro Paese e non solo, dedicando spazio ed attenzione alle repubbliche di Genova e Venezia che hanno avuto un ruolo dominate nella storia del Mediterraneo, nonché Pisa e Lucca: sono rappresentati, imperatori, papi, re, principi e signori feudali, come pure le monete dei comuni indipendenti che dominavano il paesaggio politico italiano.
La raccolta, suddivisa nella vendita come è stata concepita dai proprietari, si articola per periodi storici e zecche ben delineate, coprendo 700 anni di storia, iniziando con l’Italia dei comuni e del Barbarossa, per finire con alcune monete degli effimeri Stati sorti a seguito dei sommovimenti causati dall’invasione napoleonica. La prima parte, dall’anno 1000 alla morte di Carlo V, si incentra sulle monete di Milano e Napoli e si potrebbe dire che le altre monete hanno con esse una correlazione storica, dinastica o iconografica. Le prime monete milanesi presenti, sono quelle emesse in nome di imperatori o re che avanzarono diritti sull’Italia dopo la conquista carolingia e a queste vengono accostate le prime rare monete pontificie con i nomi associati del papa e dell’imperatore e, Venezia. Seguono poi le emissioni della Prima Repubblica milanese, sempre accompagnate da paralleli più antichi o contemporanei di altre città italiane.
La prima grande famiglia di signori di Milano, ad emettere moneta, sono i Visconti: la collezione comprende non solo le emissioni della zecca di Milano, ma monete coniate da nemici e alleati di questa famiglia. Ai Visconti succedono gli Sforza e la raccolta contiene una ricca serie di monete coniate da questi signori a Milano come pure monete emesse da signori imparentati per matrimonio con gli Sforza, quali i signori di Ferrara. Ludovico Maria Sforza era infatti sposato con Beatrice d’Este e questo legame ci aiuta a capire perché questa raccolta contenga rare monete estensi di notevole conservazione, e spesso di spettacolare qualità artistica. La moglie di Galeazzo Maria Sforza, Bona di Savoia, era zia di Carlo I, e questo spiega la presenza di alcune monete dei Savoia. I Bentivoglio di Bologna erano alleati degli Sforza e loro parenti tramite gli Sforza di Pesaro: e li troviamo rappresentati con alcune monete. Le guerre italiane del tardo XV secolo e dell’inizio del XVI secolo avevano tutte le scopo ultimo di conquistare Milano e Napoli e i protagonisti di queste guerre, siano essi papi come Alessandro VI, Giulio II, Leone X e Clemente VII, e re come Luigi XII e Francesco I di Francia o Carlo V di Spagna, sono tutti rappresentati in questa prima parte di raccolta.
Particolare attenzione nella seconda parte è dedicata alle monetazione pontificia, con rappresentati la quasi totalità dei papi sino all’annessione della città eterna all’Impero Francese. Possiamo affermare che la storia di Santa Romana Chiesa è magnificamente rappresentata in una ampia selezione di monete papali per la zecca di Roma, di grande conservazione, con particolare attenzione per gli anni giubilari. Si aggiunge alla monetazione pontificia una bella selezione di monete, emesse in tutta Italia, che copre l’arco temporale dal Regno di Filippo II sino alla fine del XVIII secolo.
L’ultima parte è dedicata ai massimali per la circolazione in oro e argento, con un importante nucleo di quadruple; seguono gli scudi di Milano, Venezia, Toscana, pontifici, rappresentati con pochi ma significativi esemplari oltre a emissioni sabaude, genovesi, emiliane e di Sicilia. Nutrito il gruppo di monete della zecca di Milano emesse durante i quasi due secoli di dominazione spagnola, nella dominazione austriaca e fino Vittorio Emanuele II; Venezia con le coniazioni del ducato d’argento, lo scudo della croce ed il ducatello e l’intenzione da parte dei collezionisti di rappresentare tutti i dogi; per concludere con la straordinaria serie di piastre papali, dal ducato ossidionale di Clemente VII sino alle emissioni di Pio VI.
Passando alla Collezione Scarlato, secondo catalogo di questa 69a asta Varesi, essa si compone di ben 269 coniazioni in oro straniere. Ricca, come anticipato in apertura, la selezione di monete austriache ad iniziare dal lunghissimo regno di Francesco Giuseppe dove sono presenti anche emissioni effettuate dalle zecche di Milano e Venezia, spesso rarissime e in elevate conservazioni. Dai piccoli nominali dal mezza corona, fino ai massimali da 100 corone tra i quali ben due esemplari della commemorativa emessa nel 1908 per i 60 anni sul trono del longevo imperatore.
Passando alla Francia, notevole è la serie piedfort di otto pezzi in oro proof del 1973, mentre per quanto riguarda la Gran Bretagna spicca un eccezionale prova dei 5 pound di Giorgio III del 1820 (25 pezzi coniati) che precede la divisionale 11 valori del 1826, in astuccio originale e una 5 pound tipo “Una and the Lion” a nome di Vittoria, anno 1839, di eccezionale qualità e rarità per la variante di legenda al rovescio. Sempre da Oltremanica provengono alcune serie divisionali in astucci originali Royal Mint di inizio XX secolo mentre altre auree rarità fanno capo all’Ungheria: per ragioni di spazio, segnaliamo qui solo un rarissimo piedfort dei 4 kreuzer del 1868 coniato a Kremnitz
Tutte le informazioni sulle prossime aste Varesi del 7 e 8 ottobre sono disponibili a questo indirizzo.
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