(di Mathias Paoletti) | Più di un collezionista si è domandato perché Italia e San Marino abbiano entrambe puntato sul “David” per celebrare, nelle rispettive monete da 2 euro, il 550° anniversario della morte di Donatello, uno dei massimi esponenti del Rinascimento. L’opera del maestro toscano, infatti, non si esaurisce nella pur splendida scultura conservata al Bargello. Tra i capolavori di Donato di Niccolò di Betto Bardi, infatti, figura ad esempio la “Madonna Chellini”, una realizzazione – peraltro – assai vicina per concetto alla medaglia uniface, o di placchetta.
Nel 1456 il medico Giovanni Chellini annotò nel suo “Libro di debitori creditori e ricordanze” di aver prestato cure, il 27 agosto, all’”huomo grande” Donatello e di aver ricevuto da lui, come simbolo di gratitudine, un piccolo tondo di bronzo (cm 28,5), raffigurante “la Vergine Maria col Bambino in collo e due angeli da lato, tutto di bronzo e dal lato di fuori cavato”. Chellini, che aveva molto gradito il dono del grande artista, in seguito riprodusse l’opera dopo aver versato vetro fuso dall’altra parte del tondo, che rappresenta la Vergine nell’atto di reclinare il capo sul piccolo Gesù, sorridente in primo piano. Ai lati dell’opera, quattro angioletti che venerano la Madre e il Bambino.
Particolarità dell’opera, è che Donatello curò entrambe le facce della fusione permettendo, cosa assai rara per l’epoca, che fosse utilizzabile anche come stampo per ottenere copie in vari. La “Madonna Chellini” è quindi sia un’opera in esemplare unico, ed originale, sia una matrice per copie, e recepisce l’idea di una riproduzione in serie propria della medaglia e della placchetta. La “Madonna Chellini” si trova al Victoria & Albert Museum di Londra e circa 40 anni fa è stata protagonista di una campagna di raccolta fondi che l’ha definitivamente assicurata al museo britannico. All’epoca, la Pobjoy Mint ha riprodotto il tondo in argento e nel 1998 Taya Pobjoy, titolare della zecca privata inglese, ne ha consegnato un esemplare in oro a Giovanni Paolo II.
Lo stesso modello viene oggi riutilizzato per una bella oncia in oro a nome dell’Isola di Man, coniata in 550 esemplari nel diametro di 32,70 millimetri e in finitura proof. La moneta, del valore nominale di una corona, riporta al dritto il ritratto reale di Elisabetta II di Ina Rank-Broadley e celebra un piccolo capolavoro del Rinascimento, assieme al suo autore, grazie anche ad un eccezionale effetto a rilievo che esalta l’eleganza della “Madonna Chellini”.