DEBUTTO A VERONAFIL PER LA DIVISIONALE PROOF D’ITALIA

documents-button(di Roberto Ganganelli) | Anche quest’anno l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato era presente con il proprio stand a Veronafil, il tradizionale appuntamento per i collezionisti di numismatica, medaglistica e cartamoneta, filatelia, cartoline e militaria che si è svolto a Fiera Verona dal 27 al 29 novembre scorsi. E, nell’occasione, c’è stato modo di ammirare per la prima volta la serie di monete proof d’Italia millesimata 2015, emessa ufficialmente in tremila astuccio lo scorso 12 novembre e commercializzata al prezzo base di 115 euro. Nella confezione, oltre alle otto monete standard di normale circolazione, trovano spazio anche la 2 euro che celebra l’Expo di Milano e la coniazione in argento da 5 euro dedicata ai 500 anni dalla nascita di san Filippo Neri e modellata da Claudia Momoni.

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La versione fondo specchio dei 5 euro per san Filippo Neri che impreziosisce la serie italiana proof 2015 (source: Ipzs)


Quest’ultima moneta raffigura sul dritto un particolare del dipinto “San Filippo Neri in preghiera” realizzato dalla bottega di Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino (1591-1666), e custodito nella Pinacoteca Nazionale di Bologna; in giro, la scritta REPUBBLICA ITALIANA. Sul rovescio è rappresentato, invece, un particolare dell’affresco “San Filippo Neri tra i discepoli”, di autore anonimo, conservato presso il Battistero Lateranense di Roma; in esergo, le date 1515 e 2015, rispettivamente anno di anniversario e di emissione, ed il valore 5 EURO; alla base dell’opera, il nome dell’autore MOMONI; nel campo di destra il segno R, identificativo della Zecca di Roma; ad arco, nella parte superiore, la scritta SAN FILIPPO NERI.   

L’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, visto il grande successo, a Verona ha riproposto a tutti gli appassionati e collezionisti il binomio “moneta-foglietto erinnofilo”, dedicato al Centenario dell’entrata dell’Italia nella I Guerra Mondiale. Il foglietto – reso unico da un “timbro-annullo” con la data dell’evento e il logo IPZS –  interpreta il dipinto di Renato Casaro, conservato presso il Museo Storico della Guardia di Finanza, raffigurante il primo colpo di fucile della Grande Guerra, esploso per l’appunto da due finanzieri sul fiume Judrio a Brazzano, la notte tra il 23 e il 24 maggio 1915.   

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La versione fior di conio della divisionale tricolore sul mercato già da qualche tempo (source: archive)


La moneta in argento proof da 10 euro – opera a quattro mani di Luciana De Simoni e Uliana Pernazza, artisti-incisori della Zecca dello Stato – raffigura sul rovescio l’interpretazione della Vittoria Alata di Cesare Busnelli, realizzata per il Monumento ai Caduti di Meda, con il capo rappresentativo dell’Italia, cinto da benda e stella a cinque punte e l’espressione mesta; sul dritto, il gruppo scultoreo “Il Sacrificio” realizzato da Leonardo Bistolfi (1859-1933) per il monumento a Vittorio Emanuele II in Roma, raffigurante un eroe morente che, sorretto da un uomo in catene reso libero dal suo sacrificio, riceve un bacio da una figura femminile, personificazione di Libertà e Famiglia.