(di Antonio Castellani) | Dopo una lunga attesa – ennesimo segnale delle difficoltà che ancora affliggono la Grecia e il suo apparato statale, zecca compresa – Atene ha diramato finalmente i bozzetti delle due monete commemorative da 2 euro in programma per quest’anno. La prima è dedicata al 150° anniversario di quello che è ricordato come “l’Olocausto del monastero di Arkadi”, evento precursore del’emancipazione di Creta dai Turchi nel 1898 e della successiva unificazione con la Grecia, avvenuta nel 1913. Ad Arkadi centinaia di persone perirono nella lotta per la libertà. Nel monastero si era formato, nel 1866, un comitato rivoluzionario ed entro le mura della struttura religiosa avevano trovato rifugio un gran numero di persone, tra cui circa 700 donne e bambini. L’8 novembre circa 15 mila soldati turchi, con decine di cannoni, circondarono il monastero; seguirono giorni di intensi combattimenti e, alla resa dei ribelli, tra i Turchi si contarono oltre 1500 morti. Dall’altra parte 864 cretesi – compreso l’eroico abate Gavril, divenuto leggendario per il suo coraggio – persero la vita, mentre 114 furono fatte prigioniere sommariamente giustiziate.
La facciata del monastero di Arkadi campeggia sulla moneta, che sarà coniata in 742 mila esemplari fior di conio, 6500 in coincard Bu e appena 1500 in astuccio proof. Identiche tirature sono state dichiarate da Atene anche per la seconda bimetallica 2016 che riporta il ritratto di Dimitri Mitropoulos (1896-1960), direttore d’orchestra, compositore e pianista di fama mondiale che, dopo aver studiato a Bruxelles e a Berlino, dove diresse anche l’Opera, tornò ad Atene per assumere la guida dell’orchestra del Conservatorio. Direttore anche a Ney York e a Minneapolis, Mitropoulos morì improvvisamente a Milano, per un attacco cardiaco, mentre dirigeva una prova della III Sinfonia di Gustav Mahler.