(di Antonio Castellani) | No, non si tratta di un refuso o di una licenza poetica, bensì del ricordo indelebile, per circa 3,3 milioni di cittadini lituani, di quando – era l’11 marzo del 1990 – Vilnius per prima, tra le repubbliche baltiche dell’ex Unione Sovietica, si proclamò indipendente. E’ pur vero che si trattò di un percorso sofferto, dato che Mosca tentò di reprimere i moti indipendentisti con la forza e che solo nel 11993 l’ultimo battaglione russo lasciò il territorio lituano, ma quel giorno di un quarto di secolo fa è considerato la data cardine per la libertà di un paese dopo le invasioni sovietica e nazista. E’ per questo che la Lietuvos Banka, il 10 marzo, ha lanciato due monete commemorative – denominate in euro, segno dell’ormai indissolubile integrazione della Repubblica di Lituania nell’Unione – per ricordare la via che portò Vilnius all’indipendenza. Quattromila esemplari sono stati coniati in argento 925 millesimi proof, crown size (mm 38,61, g 28,28) con nominale da 20 euro; atri 25 mila, con facciale da 5 euro, sono stati prodotti in una lega di rame, alluminio, zinco e stagno (mm 28,00, g 10,00) con una finitura proof like.
Le due euro-commemorative con cui la Lituania festeggia 25 anni di libertà (source: Lietuvos Banka)Entrambe le commemorative abbinano un dritto semplice e pulito (il cavaliere Vytis, simbolo nazionale, con il nome LIETUVA, il valore e la data 2015) ad un rovescio simbolico e moderno: un’ala, simbolo di libertà, funge infatti da vela per una piccola imbarcazione, che naviga su di un mare avente i colori della bandiera lituana; in esergo, un frammento di pentagramma con note dell’inno nazionale e, intorno, un’iscrizione in lingua lituana che significa RESTAURAZIONE DELL’INDIPENDENZA con il numerale 25. Il taglio della moneta da 5 euro è rigato, mentre quello dei 20 euro in argento riporta l’iscrizione 11 03 1990 DI NUOVO UNO STATO INDIPENDENTE. Coniate dalla zecca di Lituania, le due monete sono opera di artisti locali, Ruta Nicajiene per quanto riguarda i bozzetti e Rytas Jonas Belevicius per la pare di modellazione.