(di Antonio Castellani) | Un piccolo astuccio in legno protegge questo interessante e raro strumento di verifica per monete, che potremmo definire un trabocco di tipo moderno non avendo bisogno, a differenza della classica bilancia, di pesi mobili. L’esemplare qui illustrato è tarato per la pesatura delle tre pezzature auree di minor valore nella serie del Regno d’Italia: le 5, le 10 e le 20 lire (il marengo d’oro). Un unico contrappeso in ottone equilibra il braccio in acciaio destinato a ospitare, in corrispondenza di altrettante sagome, gli esemplari delle tre specie monetarie. Ciascuna sagoma contiene l’indicazione del nominale e, come ovvio, ai tondelli via via più pesanti corrispondono posizioni per la pesatura sempre più vicine al fulcro dello strumento. Il pesa-monete privilegiato, di produzione italiana come indica il marchio di fabbrica G. PERCIVALE | FIRENZE,risale al periodo compreso tra il 1863 ed il 1890 circa essendo tarato, oltre che per il marengo e la sua metà, anche per le 5 lire in oro, la cui produzione si limitò al 1863 e 1865 presso la zecca di Torino per essere poi sospesa e, infine, definitivamente abbandonata nel 1878 in seguito agli accordi stipulati in seno all’Unione Monetaria Latina.
Pesa-monete privilegiato italiano della seconda metà del XIX secolo (source: Fondazione Antica Zecca di Lucca)Questo trattato internazionale, al quale aderirono oltre all’Italia anche la Francia, il Belgio, la Svizzera e la Grecia, era stato stipulato nel 1865 con l’intento di uniformare le monete degli stati aderenti su un sistema bimetallico, caratterizzato da un rapporto oro-argento di 1:15,5 e su un’unità monetaria pesante 5 grammi di argento a 900 millesimi. Le 20 unità in oro corrispondevano, in questo sistema, al marengo di 6,45 grammi d’oro a 900 millesimi, da cui discendevano le 10 e le 5 unità aventi pesi, rispettivamente, di 3,22 e 1,61 grammi. Il pesa-monete privilegiato qui illustrato, pertanto, poteva essere indifferentemente usato per la verifica di monete in oro denominate in lire italiane, dracme greche, franchi francesi, belgi e svizzeri. Si noti, infine, la portabilità dello strumento: le sue dimensione sono, infatti, di appena 17,5 x 5,5 x 1,5 centimetri, tali da consentirne un comodo trasporto nelle tasche della giacca.
Moneta in oro da 5 lire di Vittorio Emanuele II millesimata 1863 (source: archive)