Due coniazioni romane del 1873 – le 20 lire oro, lotto 265, e le 5 lire in argento, lotto 292 – testimoniano con la loro rarità l’avvenuto trasferimento della capitale del Regno nella Città Eterna ed altre decine di esemplari in oro e argento si affiancano alla monetazione minuta, in rame, rappresentata da affascinanti monete da 10, 5, 2 e 1 centesimo, molte delle quali perfette e con rame rosso. Pressoché completa, a seguire, anche la monetazione di Umberto I con tutte le 100 lire oro (lotti 342-345) in conservazioni mai sotto lo splendido, le 50 lire del 1884 (lotto 346, qFdc, 5 mila euro) e del 1891 (lotto 347, qFdc/Fdc, 8 mila euro di base), la serie dei marenghi da 20 lire ed una eccezionale 5 lire in argento del 1878 proposta in Fdc, al lotto 366, da 7500 euro. Le monete per l’Eritrea, compresi due pregevoli esemplari di tallero, chiudono la parte relativa al XIX secolo.
Due massimi nominali nella monetazione del Regno: le 100 lire in oro del 1872 e del 1883
Il Novecento inaugura il regno di Vittorio Emanuele III, il “re numismatico”, del quale la Collezione “Augustus” presenta una coppia di progetti Johnson per le 100 e le 20 lire del 1903, una rarissima prova tecnica “fuori virola” delle 5 lire del 1926 (lotto 417, R4, base 3500 euro), senza contare alcuni inediti come la serie dei quattro tipi Impero in acmonital (2 e 1 lira, 50 e 20 centesimi) in astuccio Regia Zecca, in coppia con altrettanti esemplari di prova. L’insieme, datato 1939-XVII, è di assoluta rarità e fascino e, in Spl/Fdc, è proposto al lotto 425 a partire da 5 mila euro.
Estreme rarità, come le 20 lire del 1902, e interessanti prove saranno proposte da Varesi e Nomisma
La monetazione circolante che sarà proposta all’incanto il 24 febbraio prossimo comprende tutte le tipologie di 100 lire oro, uno degli appena 181 esemplari di moneta da 20 lire Aquila araldica millesimato 1902 (lotto 457, Fdc, 35 mila euro di base) oltre ad assolute rarità in argento come le 5 lire del 1901 (Fdc, lotto 478, 100 mila euro) sigillate in slab PCGS e giudicate MS64. Non meno importanti le 20 lire Littore del 1927-V (100 esemplari coniati) del lotto 462, proposte Fdc a 7 mila euro di base, e le 20 lire 1937-XV, lotto 467, battute in soli 50 pezzi e stimate 8 mila euro (anche queste in fior di conio).
Partono da 100 mila euro le 5 lire del 1901; “appena” 8 mila euro di base, invece, per le 20 lire 1937-XV prodotte in soli 50 pezzi
Il catalogo si completa con la monetazione prodotta in metalli non nobili; in ogni caso, anche questi esemplari si caratterizzano per un’elevata o perfetta conservazione che li rende particolarmente appetibili per ogni collezionista. Non mancano lotti multipli, come il numero 600 che comprende, ad esempio, 10 esemplari di centesimo Prora dal 1909 al 1918, in conservazioni da Spl a Fdc, proposto da una base di 120 euro; completano il catalogo una serie di belle monete emesse per la Somalia Italiana ed una sezione dedicata alle coniazioni per l’Albania. Insomma, un’asta da non perdere!
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