(di Antonio Castellani) | Alcuni vicini si sono lamentati del fatto che il parco accanto alle loro proprietà era disordinato e sporco, così le autorità di Mezdra, in Bulgaria, hanno cominciato a ripulire il terreno incolto. Durante lo sradicamento di un albero di prugne però, è emersa una quantità di antiche monete d’argento romane nel groviglio delle radici. La città, a nord-est della capitale Sofia, era stata a lungo l’ipotetica posizione di un insediamento romano imperiale, ma gli archeologi non avevano ancora trovato prove. La posizione del ritrovamento non è lontana dalla fortezza di Kaleto, che è un noto sito archeologico abitato fin dalla preistoria fino all’era medievale. Monete di bronzo (insieme ad altri oggetti) dell’Impero Romano erano state rinvenute all’interno della fortezza stessa, tra cui esemplari degli imperatori Domiziano, Claudio II Gotico e Probo.
Le quasi 200 monete del tesoretto da poco rinvenuto sono costituite da denari e antoniniani datati dal I al III secolo. Agli estremi di questo intervallo ci sono monete che rappresentano gli imperatori Nerone (54-68), Galba (68-69), Vitellio (69) e Vespasiano (69-79). Denarii d’argento del pretendente Clodio Albino (che rivendicò il trono nel 193 e ancora nel 196-197) e monete dell’imperatore contro cui combatté, Settimio Severo (193-211) sono anche presenti. La monetazione più recente inclusa nella cache fu coniata sotto l’autorità di Severus Alexander (222-235).
Alcune delle monete presentano anche i ritratti di molte delle mogli degli imperatori. Molti esemplari sono stati coniati da zecche in Siria e mostrava segni di usura da circolazione, mentre altri appaiono in ottime condizioni. Una parte delle monete è di tipo0logie rare, anche se le fonti non sono più specifiche al momento. Il tesoro stesso potrebbe essere stato sepolto per nascondere le monete delle invasioni del III secolo da parte dei Goti, tribù germaniche che fecero parecchie incursioni nell’Impero Romano nel corso di diversi secoli. Un archeologo locale, Plamen Ivanov , ha affermato che i due secoli e oltre di arco cronologico del tesoretto dimostrano l’importanza dell’insediamento romano a Mezdra.
Una storia che ha anche un risvolto poco chiaro. Quando le monete furono scoperte erano infatti contenute in un vaso di ceramica, ma gli operai, nel tentativo di liberare il tesoro dalle radici dell’albero, usarono un piccone e danneggiarono il contenitore. Prima che cadesse a pezzi nelle sue mani, l’unico uomo ad averlo maneggiato intatto disse che pesava da quattro a cinque chilogrammi. La scoperta, inoltre, è avvenuta ad agosto ma non è stata segnalata alle autorità locali fino a qualche settimana dopo quando 183 monete sono state portate al Museo Regionale di Storia di Vrasta. Altre quattro monete singole dal tesoro sono state consegnate al museo pochi giorni dopo l’annuncio ufficiale del ritrovamento a metà settembre. Ed è stato solo dopo che gli esperti del museo hanno avuto abbastanza tempo per pulire e ispezionare le monete che sono state mostrate ai media il 16 ottobre. Gli archeologi ritengono che il tesoro fosse costituito in realtà da circa mille monete. Il museo ha chiesto alla gente del posto di restituire le monete di cui possono essere in possesso, ma anche la polizia sta indagando.