EGIDIO BONINSEGNA: ARTE, MONETE E MEDAGLIE DI UN GRANDE DEL ‘900

Il volume “150 anni di medaglie Johnson. 1836-1986” elenca, a firma del Boninsegna, ben 37 tra medaglie e placchette (sono esclusi i progetti di monetazione, dei quali parleremo più avanti), mentre nell’opera “Lorioli Fratelli. 70 anni di medaglie” vengono censite altre 34 opere. Dagli elenchi in esame, tuttavia, appaiono mancanti molti modelli e coniazioni dal momento che, in entrambi i volumi, è stata operata una selezione funzionale alla rappresentatività della produzione, e non tanto alla completezza. Si può perciò stimare che il totale delle medaglie, placchette, monete e progetti di monetazione dell’artista super abbondantemente il centinaio.EB (7)

Prima medaglia censita da Johnson a firma Boninsegna è quella, del 1895, per i 25 anni di Roma Capitale cui seguono complesse allegorie come quella per il 4° Congresso Geografico italiano del 1901 ed una serie di ritratti di personaggi illustri, da quelli di rilievo per così dire “locale” come Augusto Tamburini (professore di psichiatria a Modena) e Vigilio Inama (presidente dell’Accademia di scienze e lettere di Milano) fino ad altri, noti invece a livello nazionale e mondiale come il grande tenore Enrico Caruso (che, per inciso, era anche collezionista numismatico).EB (8)

La modellazione dei ritratti ci appare sempre sicura e plastica, spesso valorizzata dalla scelta di campi vuoti – se non per la firma dell’artista – in modo da esaltare al massimo i rilievi e le anatomie, uno dei settori di eccellenza della creatività del Boninsegna. Un esempio è la medaglia per monsignor Comi, prelato milanese, realizzata nel 1904. Sempre di ambito religioso, ma stavolta pontificio, sono alcune belle medaglie che il Boninsegna modella per Leone XIII e Pio X: per il primo, gli viene affidata la coniazione dell’annuale del 26° di pontificato e, quindi, una medaglia commemorativa per la morte. Per papa Sarto, poi divenuto santo, crea invece una coniazione per il primo anno di pontificato. Da non dimenticare, tra le celebrazioni dei grandi eventi di inizio secolo, quelle in medaglia realizzate dal Boninsegna per l’inaugurazione del Traforo del Sempione del 1906: nelle medaglie (o meglio, nelle placchette a due facce) dell’artista milanese trionfano in questo caso lo stile Liberty con le sue allegorie femminili, la delicata e, al tempo stesso, elaborata decorazione, il tutto in un equilibrio classico complessivo che mostra la capacità dell’autore di sintetizzare la propria vena creativa e i nuovi stilemi del tempo in maniera originale e armoniosa.EB (9)