(a cura della redazione) | Secondo quanto pubblicato il 22 settembre dal portale dell’AdnKronos, “Una cellula dello Stato Islamico (Is) in Kuwait, sgominata la scorsa settimana, aveva stampato moneta per il Califfato proclamato da Abu Bakr al-Baghdadi. Lo scrive il quotidiano locale ‘al Rai’, spiegando che ‘secondo nuovi dettagli ottenuti dall’apparato di sicurezza, la cellula era in attesa di un ordine dal Califfato per stabilire il piano di azione in Kuwait’. Negli interrogatori con i cinque membri arrestati, di cui tre cittadini kuwaitiani che hanno partecipato a battaglie in Siria e in Iraq, ‘gli imputati hanno ammesso di essere in possesso di comunicati dell’Is, di aver preparato le bandiere nere e stampato banconote con il logo del Califfato’, ha riferito il quotidiano. Una fonte della sicurezza aveva spiegato nei giorni scorsi al quotidiano ‘al-Qabas’ che l’intelligence e le forze di sicurezza di Kuwait City sono sulle tracce di 134 persone i cui nomi sono inclusi in una lista di militanti, sostenitori o simpatizzanti dell’Is. Il Kuwait partecipa alla coalizione internazionale voluta dagli Stati Uniti per contrastare il dilagare dello Stato islamico”. Si ignorano al momento altri dettagli sui soggetti e la forma delle pseudo-banconote dell’Isis che, pur prive di qualsiasi riconoscimento e di valore legale, rappresentano – come, da secoli, ogni forma di denaro – un mezzo di propaganda potenzialmente formidabile per promuovere il Califfato come entità transnazionale e come movimento politico-religioso tra i fondamentalisti islamici. Già ad inizio anno erano state segnalate banconote da 1000 “sterline islamiche” con l’effigie di Osama Bin Laden e stampate a nome di un sedicente “Stato islamico dell’Iraq”, rivelatesi poi una bufala basata sulla rielaborazione grafica di un biglietto da 100 pound palestinesi pubblicato su Wikipedia.