Questo globo con raggi sulle monete sopra esposte è stato al centro di un vivo dibattito su carta stampata e online che lo vuole interpretare come la prova della presenza di ufo in quanto assomiglierebbe ad un “luminoso disco volante”; i sostenitori di questa azzardata tesi propongono anche un passo di Erodiano, storico contemporaneo di Commodo, dove sono menzionate delle stelle sospese a metà dell’aria anche in pieno giorno (Erodiano, Libro I) e che le hanno interpretati come dischi volanti. Queste apparizioni si annoverano nella letteratura scientifica fra i prodigi e tutti quelli che volessero prendere per esempio uno specifico prodigio per una tesi fuori dalla realtà dovrebbero interpretarlo con gli occhi e il pensiero di un antico poiché molte volte venivano annotate e divulgate manifestazione soprannaturali per sottolineare un determinato momento storico e politico, mentre altre volte si trattava di veri e propri eventi naturali.
Busto marmoreo di Commodo in vesti di Ercole (source: web)
Come esempio di prodigi soprannaturali menzionato proprio nell’Historia Augusta, nella biografia di Commodo, è “Orme di divinità in direzione dell’uscita vennero notate nel foro” (“H.A. Comm.”, 16, 2); come possiamo vedere questo prodigio ebbe sicuramente uno scopo politico, in quanto denotava che anche gli dei “prendevano le distanze” da Commodo e dalla sua politica. Invece per l’argomento di questo articolo è fondamentale il passo precedente a quello appena menzionato: “Apparve una stella cometa” (“H.A. Comm.”, 16, 1). Questo prodigio non ha bisogno di interpretazioni in quanto il termine latino crinita stella è esplicitamente riferito alla stella cometa, fenomeno naturale che gli antichi romani conoscevano bene in quanto non è raro osservarle nel cielo (basti considerare che solo la cometa di Halley passa vicino alla terra circa ogni settanta anni e il primo passaggio noto risale al 240 a.C.). Quindi, abbiamo il dato letterario che ci indica il passaggio di una cometa durante il regno di Commodo e il dato numismatico dove viene impresso sulle monete coniate negli ultimi mesi del 192 d.C. un globo con raggi che deve essere inequivocabilmente interpretato come una cometa.
Siamo di fronte ad un evento naturale, il passaggio di una cometa, raccontato da due fonti distinte e siccome era un evento raro, sicuramente Commodo volle celebrarlo con il suo inserimento sui rovesci delle monete del 192; la letteratura moderna è concorde che il passaggio di una crinita stella nel mondo antico era interpretato come un presagio funesto e ci sono diversi esempi che lo confermano come in Svetonio, il quale scrisse nella biografia di Nerone che “Per varie notti di seguito era apparsa una cometa (stella crinita) che comunemente si ritiene presagio di rovina per i più potenti” (“Svet Nero”, 36, 1).
Aureo di Pertinace del 193 d.C. con la stella e la Provvidenza divina (Au, mm 19,00, g 7,25) (source: author)
La comparsa di una cometa negli ultimi mesi del 192, la sua divulgazione sulle monete dello stesso periodo (ricordo il denario sopracitato emesso fra il 10 e il 31 dicembre con al rovescio la cometa) e la morte dell’imperatore Commodo il 31 dicembre dello stesso anno a seguito di una congiura sicuramente ai nostri occhi sono delle coincidenze, ma nel mondo antico – soprattutto quello romano – le coincidenze erano interpretate come fato e volere degli dei. Infatti, alla luce di quanto scritto, l’interpretazione delle monete di Pertinace sopra citate risulta chiara e filologicamente corretta: il globo con raggi non è assolutamente niente di soprannaturale o extraterrestre, ma semplicemente la cometa apparsa nei cieli italici sul finire del 192. Questo è confermato dalla costruzione del rovescio che comparve uguale dall’aureo all’asse: vediamo una figura femminile in piedi che tende le mani in segno di preghiera verso la cometa; la legenda, PROVIDENTIA DEORVM, letteralmente si traduce in “Provvidenza divina”. Il messaggio propagandistico era chiaro: grazie alla provvidenza divina, rappresentata dalla cometa che nell’immaginario romano antico era un funesto presagio per i potenti, ebbe fine il regno tirannico di Commodo e iniziò quello di Pertinace, il quale ovviamente si presentava in contrapposizione all’operato del suo predecessore, ringraziando e lodando la Providentia Deorum.