Finora i cataloghi di cartamoneta hanno correttamente diviso le emissioni per tipologia di riferimento, tuttavia dobbiamo fare delle considerazioni in merito ad una particolare emissione di banconote denominate “Canovai”, dal nome della figura del vicedirettore generale, prof. Tito Canovai, che le ha firmate. Il caso è abbastanza singolare in quanto fino ad oggi queste banconote non figurano come tipologiche ma, in realtà, presentano tutte le caratteristiche per esserlo. Per comprenderne i motivi dobbiamo conoscere gli avvenimenti che caratterizzarono il primo semestre del 1919. Nel mese di gennaio il prof. Bonaldo Stringher lasciò l’incarico di direttore generale della Banca d’Italia andando a ricoprire la carica di Ministro del Tesoro durante il periodo del governo Orlando. Il Consiglio superiore dell’Istituto di via Nazionale decise di non provvedere alla nomina di un nuovo direttore, affidando le relative funzioni al vice direttore generale, il prof. Tito Canovai. Sulle banconote di quel periodo non risulta quindi solo una firma diversa bensì una intestazione di firma differente, in quanto sui biglietti viene stampato nell’apposita sede la dicitura IL VICE DIRETTORE GENERALE anziché IL DIRETTORE GENERALE.
Il prof. Tito Canovai in una foto d’epoca (source: Banca d’Italia)
Questa modifica di per sé potrebbe anche essere ininfluente oppure di importanza non così rilevante da rendere un biglietto tipologico. Tuttavia, esaminando con attenzione la dinamica degli avvenimenti, ci accorgiamo che non è così. Le similitudini con altre banconote che creano tipologia sono molte. Innanzitutto vediamo che sulla banconota è presente il decreto di emissione del 22 gennaio 1919 cui segue però la stampa del decreto del 22 febbraio 1919 che ne autorizza la modifica.
Analizzando poi nello specifico tale decreto, pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” del 26 febbraio 1919, ci accorgiamo che si tratta di una vera e propria modifica nei segni distintivi della banconota: il provvedimento, infatti, richiamando le principali caratteristiche del decreto di emissione del 6 dicembre 1897, determina a tutti gli effetti la modifica dell’intestazione di firma da IL DIRETTORE GENERALE a IL VICE DIRETTORE GENERALE. Inoltre, a differenza di quanto indicato in alcuni cataloghi, la modifica all’intestazione non era provvisoria con una scadenza prestabilita, ma “fino a disposizione contraria” come testualmente riporta il decreto. I principali cataloghi, comunque, citano il decreto del 22 febbraio 1919 ma indicandolo come il decreto che autorizza il Canovai a firmare mentre, come è dimostrato, tale decreto stabilisce esplicitamente la modifica della intestazione di firma.
Che le banconote firmate Canovai costituiscano una tipologia a sé è dimostrato anche dal fatto che su tutte le emissioni di tutti i tagli è riportato in stampa il decreto di modifica delle caratteristiche, proprio come avviene per tutte le altre tipologie. Lo stesso decreto ministeriale del 12 maggio 1919 che autorizza l’emissione di alcuni tagli di banconote, riporta tra i decreti delle caratteristiche il citato provvedimento del 22 febbraio e, testualmente, “con la modificazione portata dal decreto Ministeriale 22 febbraio 1919”. Evidenziamo infine che il Canovai, durante la sua reggenza della Banca d’Italia in qualità di vicedirettore, si trovò a firmare due emissioni di banconote, la prima del 22 gennaio 1919 e la seconda appunto del 12 maggio 1919. Il 23 giugno dello stesso anno, ripristinata la situazione politica italiana con l’elezione del primo governo Nitti, il prof. Stringher lasciò la carica di Ministro del Tesoro ed Il giorno 5 luglio 1919 fu nominato per la seconda volta direttore generale della Banca d’Italia. Assunta nuovamente la reggenza dell’Istituto, proseguì la sua attività fino al 24 dicembre 1930 dapprima in qualità di direttore generale e dal 3 luglio 1928 in qualità di governatore.
Il decreto ministeriale del 16 agosto 1919, veduta la deliberazione del Consiglio superiore della Banca d’Italia del precedente 5 luglio e riprendendo i decreti di emissione del 6 dicembre 1897 e modifica del 22 febbraio 1919, a cominciare dalla fabbricazione dei biglietti autorizzata con decreto ministeriale 15 agosto 1919, determinò la modifica dell’intestazione di firma da IL VICE DIRETTORE GENERALE a IL DIRETTORE GENERALE e l’abrogazione in stampa della dicitura DECRETO MINISTERIALE 22 FEBBRAIO 1919, ponendo quindi termine alla breve durata delle emissioni firmate dal prof. Canovai.
Per approfondire, pubblichiamo di seguito i passaggi del decreto del 22 febbraio 1919, del decreto 12 maggio 1919 e di quello del 16 agosto 1919 citati nel presente articolo (clicca le immagini per ingrandire).
Decreto del 22 febbraio 1919 Decreto del 12 maggio 1919 Decreto del 16 agosto 1919