Le tematiche più ricorrenti: le Casse di Risparmio sono state sempre uno dei committenti di medaglie più attenti alla propria immagine, prediligendo la medaglia d’arte per le proprie emissioni. Molte medaglie sono creazioni di artisti di talento, noti scultori e incisori come Calandra, Rubino, Cappuccio, Pogliaghi, Boninsegna, Giampaoli, Saroldi, Messina, Castiglioni, Veroi e tanti altri sino ai più recenti Monassi, Greco, Manzù, Grilli, Bodini, Minguzzi, Manfrini, Fazzini, Pomodoro, Vivarelli, Cretara.
Nei primi anni del ‘900 il gusto artistico del periodo non poté lasciare indifferente la medaglia e le più significative riflettono lo stile dell’Art nouveau, affascinante soprattutto per le allegorie di gusto floreale, con figurazioni femminili ed immagini di ispirazione classica e per il modellato raffinato e morbido tipico degli artisti del tempo. Su queste medaglie troviamo le simbologie tipiche, di soggetto bancario, legate al lavoro, al risparmio, all’abbondanza, alla semina ,alle rappresentazioni allegoriche di animali simbolo come il pellicano e l’ape, di alberi da frutto, ma anche le immagini dei palazzi che ospitano le sedi degli Ustituti di Credito o i monumenti della città di appartenenza.
Il soggetto che maggiormente si è affermato nel panorama iconografico della medaglia bancaria è tuttavia l’ape, per la sua indefessa operosità, scelto anche logo da alcune banche come dalla Cassa di Risparmio di Asti e gli artisti, attraverso originali interpretazioni, hanno espresso nelle loro opere i vari concetti simbolici legati all’insetto.
Le api in qualità di insetti impollinatori influenzando lo sviluppo e la qualità di frutta e ortaggi del territorio, determinano un miglioramento della produttività con l’inserimento nel mercato di prodotti tipici e biologici per la ristorazione, il recupero di terreni abbandonati a rischio desertificazione, creano reddito e miglioramento delle condizioni di vita dei territori. L’ape è considerato un indicatore biologico, la cui presenza è legata ad un ambiente sano e la cui scomparsa può far presagire cambiamenti nella qualità del territorio.
Il lavoro e l’organizzazione delle api è tanto affascinante quanto il rapporto che si instaura con l’uomo attraverso il territorio e le stagioni nella pratica dell’apicoltura, che affonda radici nella storia. L’alveare come una società ideale funziona come un grande centro di controllo, al cui centro sta l’ape regina che coordina le attività delle operaie. Nell’alveare si lavora incessantemente e ogni ape soddisfacendo le proprie necessità finisce per soddisfare quella dell’intera comunità Sul piano socio-culturale, l’esercizio dell’apicoltura è portatore di valenze storiche e tradizionali suscettibili di contribuire a mantenere viva l’identità territoriale e rafforzare il tessuto sociale nelle zone rurali o svantaggiate.
L’ape e l’alveare non hanno mai smesso di suscitare metafore, analogie, metonimie, nemesi ed altre similitudini di cui il folklore è tuttora portavoce. A questo insetto ed alla sua attività sono state attribuite molteplici valenze simboliche a secondo delle varie realtà sociali e politiche. L’organizzazione e la struttura del “sistema ape” è tra le più complesse ed ammirate di tutti i sistemi animali, un animale laborioso, un microcosmo affascinante basato sulla efficienza sociale, sull’individuo come parte di una comunità.
A questi insetti sono attribuite straordinarie attitudini che ritroviamo, essere caratteristiche delle casse bancarie: avvedutezza, parsimonia, operosità, laboriosità, ubbidienza, altruismo, saggezza. Le altre qualità attribuite alle api come l’ordine, l’intraprendenza, la disciplina il senso del dovere ricollegato alla sua operosità, sono un simbolo di lavoro e di obbedienza, e sul piano sociale, rappresentano la garanzia di ordine e prosperità.
L’industriosità, il nobile lavoro per il benessere della collettività, la ricchezza che deriva dall’operosità l’attitudine alla vita sociale e lo spirito di solidarietà che le api mostrano nell’alveare sono affinità simboliche all’organizzazione e al lavoro costruttivo svolto dalle Casse di Risparmio per il bene collettivo ed anche all’operosità, alla fedeltà e alla virtù civica dei piccoli risparmiatori. Della stessa medaglia si hanno solitamente diversi moduli con vari materiali: in bronzo per le più grandi e poi argento, argento dorato e oro. Incaricate per la coniazione sono state la società Johnson, la Zecca dello Stato, la Lorioli, Johnson, Picchiani & Barlacchi.
Negli Anni ‘90 le Casse di Risparmio sono state oggetto di una profonda e radicale trasformazione, che ha fortemente modificato il loro assetto sia dal punto di vista giuridico-istituzionale, sia da quello strutturale-operativo. Fusioni ed acquisizioni hanno portato ad una riduzione del numero di istituzioni creditizie in particolare delle Casse di Risparmio dando origine ai principali gruppi bancari italiani, le poche che tuttora mantengono la loro originaria denominazione, di rado ,per “cause di forza maggiore” si fanno promotori di emissioni di belle medaglie.
Queste medaglie, che per molti istituti di credito hanno rappresentato un naturale completamento nella celebrazione degli eventi più vari, sono spesso rappresentazioni artistiche di elevato livello, non conosciute dal grande pubblico trattandosi di materiale che non entra direttamente nella rete commerciale. Reperire e collezionare queste medaglie non è quindi facile e può comportare un lavoro di ricerca e di studio entusiasmante. Questi prodotti d’arte possono essere considerate dei veri e propri documenti sulla storia delle banche italiane e della loro secolare vocazione alla diffusione della virtù risparmiatrice che ha contribuito ai cambiamenti economici e sociali dell’Italia. Ma è venuto ora il momento di passare in rassegna, nelle pagine che seguono, alcuni esemplari particolarmente significativi.