(di Antonio Castellani) |I tarocchi, un universo di arcani simboli da secoli legato alla storia dell’uomo tanto da ispirare, ancora in tempi recenti, artisti e grandi letterati. E’ il caso, ad esempio, di Italo Calvino che nel romanzo breve “Il castello dei destini incrociati” pubblicato per la prima volta nel 1969 nel volume “Tarocchi – Il mazzo visconteo di Bergamo e New York”, usa simboli e personaggi del mazzo per comporre storie diverse e fantastiche. Il testo narrativo – non a caso – è accompagnato, quasi ad ogni pagina, da riproduzioni di tarocchi in varie combinazioni dalle quali lo scrittore fa scaturire i racconti. Si tratta dunque di un’opera di letteratura combinatoria. Le storie nascono da “un numero finito di elementi le cui combinazioni si moltiplicano a miliardi di miliardi”.
Dai tarocchi e, più in generale, dalle carte da gioco classiche ha preso spunto anche la giovane artista Alessia Di Giuseppe che ha modellato dritto e rovescio della medaglia calendario IPZS 2016, da poco disponibile per i collezionisti sia in versione bronzo (mm 80) che in argento e smalti (mm 50) al prezzo, rispettivamente, di 100 e 121 euro. La suggestiva coniazione, i cui gessi sono stati esposti nello stand del Poligrafico – Zecca alla World Money Fair di Berlino, la Di Giuseppe ha composto figure delle carte con altre “carte simboliche” contenenti il calendario dei dodici mesi dell’anno.
Per il dritto, le personificazioni scelte sono state quelle dell’Imperatore, dell’Imperatrice e della Temperanza, mentre al rovescio l’asso, il due e il tre di coppe simboli, rispettivamente, di fertilità, unione e sintonia. Felice la modellazione, come la composizione degli arcani: sembra quasi – almeno, secondo l’interpretazione di chi scrive – che le due figure imperiali vogliano simboleggiare le due metà del cielo, l’uomo e la donna che solo la Temperanza – unita all’Amore, menzionato al rovescio – può condurre ad una vita armoniosa e a dar frutto.