Perché leggere i classici | “’Eh! s’è lavorato! potete dirlo anche voi, padron ‘Ntoni!’ – ma per padron ‘Ntoni ei si sarebbe buttato dall’alto del fariglione, com’è vero iddio! e a lui lo zio Crocifisso gli dava retta, perché egli era il mestolo della pentola, una pentola grossa, in cui bollivano più di duecento onze all’anno!” (Giovanni Verga, 1840-1922, scrittore e drammaturgo italiano).
A proposito di falsi e falsari | “Gli uomini molto spesso producono denaro falso, ma molto più spesso il denaro produce uomini falsi” (Joanne Harris, 1964-vivente: scrittrice britannica).
Sorrisi a denti stretti | “Vissero infelici perché costava meno” (Leo Longanesi, 1905-1957: giornalista, editore ed artista italiano).
La settima musa | “Cardone: ‘Mi raccomando, fatevi dare una banconota da 10.000 lire, bella grande’. Antonio: ‘Sì, me la faccio dare a due piazze! La banconota da 10.000 lire è misura standard!’”. (Giacomo Furia – Cardone – e Totò – Antonio Bonocore ne “La banda degli onesti” di Camillo Mastrocinque, 1956).