(informazione pubblicitaria) | Dopo anni di reciproca collaborazione professionale, Bertrando Aurora ed Alberto Varesi fondano una nuova casa d’asta nel cuore dell’Emilia, che prende il nome dell’omonima ditta numismatica reggiana. L’asta si svolgerà nella cornice del bellissimo Palazzo Bertani, edificio di importante interesse storico-artistico, nel centro storico della “Città del Tricolore. Lo staff è composto da Alberto Varesi, professionista di prestigiosa esperienza trentennale nel settore aste numismatiche e da Bertrando Aurora, numismatico professionista e membro dei Periti esperti ANPE, nonché titolare della ditta Aurora Numismatica insieme alla sorella Anna Aurora, che si occupa della parte amministrativa. Per la medaglistica, invece, il curatore è Dimitri Bini, anch’egli socio NIP ed esperto nei settori delle medaglie d’arte e commemorative, delle decorazioni e della militari.
Il primo incanto è in programma per domenica 10 aprile 2016 ed il catalogo di vendita è ricco di ben 1020 lotti tra monete, medaglie, cartamoneta e lotti multipli, dal Medioevo ai giorni nostri. I primi 661 lotti saranno battuti in sala e live tramite il portale Emax, mentre quelli dal 662 in poi saranno aggiudicati unicamente dietro offerta scritta, il giorno 16 marzo. Verrà, fra l’altro, esitata la Collezione E.G. di monete della zecca di Reggio Emilia, ben trenta esemplari differenti con un inedito giulio che farà bibliografia: una raccolta di grande interesse, dunque, di questa zecca e che raramente appare in vendite pubbliche. Disponibile anche una pregiata raccolta di monete albanesi, una ricca selezione di medaglie di svariate tematiche ed un ricco nucleo di zecche italiane dal Medioevo ai giorni nostri.
I cataloghi PDF sono disponibili online nel sito www.varesi.it. La gara all’aggiudicazione è già iniziata online nei siti www.varesi.it, www.bidinside.it, www.emaxbid.com e www.numisbids.com e si concluderà il 10 aprile con l’asta in sala e le aggiudicazioni a Palazzo Bertrani a Reggio Emilia, dalle 14.30 in poi. Clicca sui link in rosso per accedere online ai cataloghi!
Ma vediamo ora alcuni dei pezzi forti dell’Asta Aurora n. 1 di Aurora & Varesi. Iniziamo con il lotto n. 6, una fantastica prova da 5 franchi d’Albania millesimata 1926 e uscita dalle presse della Regia Zecca e dai conii modellati da Attilio Silvio Motti ed incisi da Giuseppe Romagnoli. La moneta, sigillata in slab NGC e classificata MS65, si merita una base di 2800 euro anche a motivo della rarità (appena 50 gli esemplari coniati).
Bella e rara anche la 2 franchi del 1937 a nome di Amet Zogu, con aquila e valore al dritto e seminatore sul campo anepigrafe del rovescio. “Nata” in Italia, come le altre coniazioni albanesi del periodo, in fior di conio viene proposta a 350 euro.
Dalla numismatica alla medaglistica per segnalare il lotto n. 219 che propone un’assoluta rarità del XX secolo, ossia la medaglia conferita dalla Valtellina ai suoi legionari in Spagna nel 1936, opus Monti, e di cui era noto finora un solo altro esemplare. R5, ovviamente, la suggestiva medaglia con nastro dei colori della bandiera iberica ha una base di 1000 euro.
Tra le medaglie segnaliamo inoltre pregevoli esemplari di coniazioni papali, relative al Regno d’Italia, un piccolo nucleo di rarità firmate dal grande artista Adolfo Wildt ed esemplari di scultori moderni come Angelo Grilli ed Emilio Greco. Per quanto riguarda le medaglie estere, invece, esemplari napoleonici, inglesi e tedeschi, di vari altri paesi d’Europa e russi, tra cui una solenne medaglia in bronzo (lotto n. 243) con ritratto dello zar Nicola II Romanov e iscrizione dedicatoria ai benemerenti del Ministero delle Finanze (qFdc, base 250 euro).
Passando alle monete delle zecche italiane, la piccola Belgioioso è rappresentata da un notevole scudo in argento del 1796 a nome di Antonio da Barbiano, R2, che in qFdc è proposto a partire da 2700 euro. Seguono – fra gli altri – esemplari bolognesi, di Carmagnola, Desana e Firenze (molte le piastre granducali), di Genova e Livorno.
Viene dalla zecca di Loano un rarissimo luigino al lotto n. 323, coniato nel 1666 da Giovanni Andrea III e proposto in Spl/Fdc a 700 euro. Milano è invece ben rappresentata, fra le altre zecche, da una quadrupla in oro del 1779 col busto di Maria Teresa d’Austria; Bb+, e meritevole di due gradi di rarità, la moneta parte da una base di 2500 euro.
Ci spostiamo ora in Meridione per un altro massimo modulo, stavolta in argento, ossia i 12 tarì palermitani di Carlo III del 1730 che, impreziositi da una pregevole patina di monetiere, sono valutati a partire da 2500 euro (R2, lotto n. 399).
Per quanto riguarda Parma, proseguendo nello spoglio alfabetico delle zecche italiane presenti nell’Asta Aurora n. 1 del prossimo 10 aprile, spicca una 5 lire di Maria Luigia del 1815 (Spl+/Fdc) che, visibile al lotto n. 408, è proposta da 900 euro di base.
Concludiamo la nostra breve rassegna – senza dimenticare le monete papali per Roma, quelle della Serenissima e gli altri esemplari in catalogo – con il lotto n. 424, un affascinante e rarissimo soldo con la nassa a nome di Ercole d’Este (1471-1505) battuto a Reggio Emilia e offerto, Spl, da 1500 euro. Un doveroso tributo alla zecca della città che ospita il primo incanto di questa nuova realtà della numismatica italiana.