IL TESORETTO DI SAN MAMILIANO
DI NUOVO ESPOSTO A SOVANA (GR)

(di Mathias Paoletti) | Sono ritornati a Sovana (Gr) un centinaio di esemplari in oro di epoca tardo imperiale che fanno parte del tesoretto di San Mamiliano, rinvenuto in maniera fortuita all’interno della ex ominima chiesa del paesino maremmano nel 2004 e presentato per la prima volta al pubblico nell’estate del 2012. Il ritorno è avvenuto contestualmente alla presentazione, che è svolta sabato 16 luglio presso il locale Museo in Piazza del Pretorio, del catalogo ufficiale del tesoro monetale “Il Ripostiglio di San Mamiliano a Sovana: 498 solidi da Onorio a Romolo Agustolo”, curato dal professor Ermanno A. Arslan – accademico dei Linci – e dalla dottoressa Mariangela Turchetti, della Soprintendenza Archeologica della Toscana.

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La prima esposizione del tesoretto di San Mamiliano nel 2012 (source: archive)


Le monete, che resteranno in mostra a Sovana fino al 1º novembre prossimo, vanno ad aggiungersi a quelle, un altro centinaio, che sono esposte in maniera permanente nella ex chiesa di San Mamiliano trasformata appositamente dal Comune di Sorano, assieme alla Soprintendenza Archeologica della Toscana e alla Regione, nel Museo di Sovana Romana. Il ripostiglio di Sovana rappresenta una scoperta straordinaria sia per la quantità dei reperti rinvenuti sia per il numero degli imperatori rappresentati sulle monete e per le zecche imperiali di provenienza, fra le quali spicca quella di Arlesnella Gallia Narbonense.

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Ecco il rarissimo solido a nome di Aelia Araidne (source: archive)


Uno degli esemplari più prestigiosi rinvenuti a Sovana è un rarissimo solido di Aelia Ariadne (452-515), figlia dell’imperatore Leone I e di Aelia Verina. Sposò Zenone e, nel 475, Ariadne fuggì in Oriente con il marito. Dopo la morte di Zenone, Ariadne fece pressioni sul Senato, l’aristocrazia e l’esercito, affinché la scelta del successore cadesse su Anastasio (491-518) che sposò una volta salito al trono. Un ritratto di questa imperatrice, raro esempio di scultura ufficiale della prima età bizantina, è conservato ai Musei vaticani; un altro suo celebre ritratto, su tavoletta di avorio, si trova invece a Vienna, presso il Kunsthistorisches Museum. Il solido a nome di Ariadne, in ottime condizioni, ritrovato nel tesoretto toscano reca al D/ il ritratto a destra, diademato e ammantato, con legenda inedita AELhARIA | DNAEAVG; al R/ la Vittoria stante a sinistra con asta crucigera nella destra e legenda VICTORI | AAVGGG, stella nel campo a destra e zecca CONOB, sigla della zecca di Costantinopoli.